Dopo Matteo Salvini, protagonista della prima puntata di Alla Lavagna, anche Antonio Di Pietro deciderà di mettersi alla prova davanti ad una classe di bambini rispondendo alle domande che gli verranno fatte. All’ex magistrato verranno posti quesiti riguardanti i suoi trascorsi nel mondo della Giustizia con lo scandalo Tangentopoli che all’epoca aveva sconvolto l’Italia proprio grazie alle sue indagini. Ma ci sarà spazio anche per la sua decisione di entrare nel mondo della politica e successivamente di abbandonarla per inseguire una delle sue grandi passioni: coltivare la terra. I bambini, infatti, saranno estremamente incuriositi di scoprire per quale motivo una persona tanto nota e impegnata nel sociale, abbia deciso di punto in bianco di lasciare tutto per tornare ad una vita priva di clamore mediatico. E la risposta di Antonio Di Pietro dovrà essere in grado di soddisfare la loro grande curiosità…
ANTONIO DI PIETRO E LA POLEMICA CONTRO IL MONDO DELLA GIUSTIZIA
Antonio Di Pietro, che questa sera sarà ospite del programma Alla Lavagna, ha abbandonato il mondo della politica per dedicarsi all’agricoltura e alla propria terra. L’ex magistrato continua comunque ad essere ospite di talk show e a rilasciare interviste, nelle quali non nasconde qualche polemica sull’attuale situazione politica italiana, lanciando anche qualche frecciatina sulla lungaggine dei processi. Intervistato da Libero Quotidiano, l’ex magistrato attribuisce il problema della Giustizia italiana anche allo scarso impegno che molti magistrati rivolgono verso il proprio lavoro: “Non dimentichiamo la questione della produttività di magistrati. Molti fanno solo i notai, non leggono i fascicoli. Lo dico anche da ex pm: nella Pubblica amministrazione, quindi nella giustizia pure, c’ è gente che si fa il mazzo tanto, ma altra che se ne fotte altamente. Io all’epoca di Mani Pulite, su casi di corruzione da 15 milioni di lire ci misi 4 anni per fare i fascicoli”.
DA TANGENTOPOLI ALL’AGRICOLTURA
Nell’intervista rilasciata a Libero Quotidiano, Antonio Di Pietro ripercorre la sua carriera nel mondo della politica e della Magistratura tracciando le file di entrambi. Ne esce l’immagine di una persona che non tornerebbe mai in politica, mentre per quando riguarda la Magistratura è innegabile un certo rimpianto: “Credo che uno non possa fare il politico e tornare a fare poi il magistrato. Se l’ arbitro scende in campo benissimo, ma se torna a far l’ arbitro non è credibile. E, non parlo solo di Ingroia – quello ormai è andato- ma anche ad amici come Michele Emiliano». Vulgata vuole che lei lasciò la politica per un servizio di Report che la fece -confessiamolo- un po’ a pezzi”. Ora è l’agricoltura la sua grande passione, di cui spesso l’ex magistrato parla all’interno di programmi televisivi. E nel farlo strizza l’occhio alle normative internazionali e ai trattati che spesso causano problemi ai coltivatori italiani.