Sofia Viscardi non è la “solita” youtuber che si racconta davanti a una videocamera. O meglio: lo è stata. Ma oggi – con due pubblicazioni all’attivo e un milione di fan sui social – si sente diversa. E si atteggia di conseguenza: piastrati i capelli, messo il tailleur, tiene una lectio magistralis sulla comunicazione e i nuovi media. E chi meglio di lei? “Credo di aver conquistato i miei coetanei in modo involontario”, confessa al Giornale. “Condividere è un’indole di noi millennial anche grazie alla quantità di mezzi a disposizione”. Più che un idolo, i suoi fan cercano un’amica. Quello di oggi è un intrattenimento partecipativo senza nessuna pretesa. La fama – quella vera – viene solo coi libri e la tv. “Credo che cerchiamo un tipo di intrattenimento diverso, che sia veloce, fruibile in qualunque posto e momento”. E soprattutto reclamano l’esperienza empatica.
Sofia Viscardi: la pubblicità che intrattiene
Succede e Abbastanza recano entrambi il suo nome in copertina. Che è effetto le fa? “Mi ha fatto capire che per la nostra generazione sono cambiate le dinamiche e i mezzi di comunicazione, ma questo non penalizza le emozioni. Semplicemente noi condividiamo e ci diciamo in tanti modi diversi quello che proviamo. Invece di demonizzare, bisognerebbe capire”. La comunicazione tra aziende e giovani e ancora più complessa. “Se un tempo lo spot interrompeva l’intrattenimento, oggi deve diventarne parte”. Si pensi al product placement, tanto discusso sulle piattaforme social: “Io e il mio team lavoriamo per trovare un collegamento coerente tra me e il brand, pur continuando a fare intrattenimento. La fiducia del pubblico pretende coerenza anche in fatto di collaborazioni commerciali”. Fatto sta che l’hating, purtroppo, non manca mai. Ed è il prezzo da pagare in cambio di un placement di troppo.