Ospite su Rai Uno de “I Soliti Ignoti” con Amadeus conduttore, Beppe Carletti ha riportato in prima serata il volto storico di una delle band che ha fatto la storia della musica italiana. In 55 anni, dal 1963 ad oggi, i Nomadi hanno attraversato numerosissimi cambi di formazione e hanno perduto anche elementi storici, come la voce di Augusto Daolio che nel 1992 ha segnato la fine di un’epoca indimenticabile per la band, poi contraddistinta dalla voce di Danilo Sacco, a sua volta uscito dal gruppo ma capace di portare avanti quella che sembrava un’eredità impossibile da raccogliere. Beppe Carletti è stato il filo conduttore in oltre mezzo secolo che ha segnato indissolubilmente oltre mezzo secolo di storia della musica italiana, e ora ha voluto raccontare questa esperienza che nel 2018 è arrivata ad essere lunga 55 anni con un libro: “Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti”.
UNA STORIA INIZIATA NELLE BALERE
Anche a “I Soliti Ignoti” Beppe Carletti ha raccontato dei suoi 55 anni con i Nomadi narrati nel libro “Questi sono i Nomadi e io sono Beppe Carletti. “Io non sono uno scrittore”, ha raccontato Carletti in una recente intervista, “ma questo libro racconta della mia vita e gli episodi raccontati sono i frutti dei miei pensieri che mi vengono quando, con il mio gruppo, sono in viaggio e guido. Il nostro gruppo nasce nelle balere che sono, a mio parere, belle ed importanti perché qui si respira un’atmosfera familiare e quando abbiamo iniziato la nostra avventura musicale io ed Augusto, eravamo due ragazzi di 18 anni che seguivano la loro passione. Per noi la musica è sempre stata un divertimento e la voglia di divertirsi presente dopo la fine della guerra e la nascita del nostro gruppo al momento giusto ci hanno permesso di arrivare dove siamo ora. Noi non pensavamo di poter fare successo ed il successo è venuto per caso dopo un’esibizione di tre serate quando ci è stato offerto un provino che poi è andato bene.“