Morto Eimuntas Nekrosius, il regista lituano maestro del teatro europeo: è stato stroncato da infarto all’età di 65 anni. Poco conosciuto in Italia, Nekrosius era considerato uno dei massimi registi teatrali d’Europa. Proprio domani avrebbe compiuto 66 anni. I suoi punti di riferimento erano lo scrittore russo Chekov e quello inglese Shakespeare, di cui aveva dato vita a una trilogia che aveva impressionato e fatto scuola, basata sul Macbeth, Otello e un Amleto visionario e barbarico. Nel 1998 aveva fondato una compagnia teatrale, Meno Fortas, con cui aveva disegnato questa serie di opere shakespeariane che avevano avuto successo anche da noi, opere dove metteva, come sempre, in primo piano la fisicità, la forza che si comunica tra gli attori prima della parola. Nell’Amleto aveva ideato un lampadario di ghiaccio che si scioglieva davanti al pubblico. Evitava la introspezione psicologica per dare primo piano alla carica comunicativa dell’attore.
IL RICONOSCIMENTO ITALIANO
Da giovane aveva studiato a Mosca diventando direttore del Teatro dei Giovani di Vilnius e il primo riconoscimento internazionale lo ebbe con la tournée dello spettacolo Pirosmani, Pirosmani. In seguito le sue opere sarebbero state presentate dall’Austria agli Stati Uniti. In Italia, Nekrosius ha ricevuto molti riconoscimenti a cominciare da 4 premi Ubu (il primo nel ’96), applausi (a Taormina 30 anni fa colpì tutti con le Tre sorelle di Cechov) e molto ha lavorato sia con produzioni di prosa (dalla Biennale di Venezia ai Teatri Stabili) che di lirica, e anche come direttore del Ciclo dei Classici all’Olimpico di Vicenza nel 2012 e 2013. Diceva del nostro paese: “In Italia stupisce la densità, l’abbondanza di persone che scelgono di lavorare in teatro. E la varietà ovviamente, dal Nord alla Sicilia. È sempre bello circondarsi di attori italiani perché sono capaci di creare personaggi fantastici”.