Veronica da 16 anni è la compagna di Andrea Bocelli. Intervistata tra le pagine di Diva e Donna, si è raccontata in una intima intervista parlando anche della sua fondazione, l’ABF, una struttura solida e in crescita dopo sette anni di assiduo lavoro sul campo. Per Veronica infatti, è importante operare con un dialogo nei confronti della comunità scelta. Per la moglie di Bocelli, l’istruzione è alla base di ogni cosa, per creare una opportunità oggettiva. Nel frattempo, l’intero mondo musicale sta facendo la conoscenza di Matteo, secondogenito di Bocelli che canta col padre. Come vivono questo nuovo successo? “Amos, il primogenito, oggi ingegnere aerospaziale, e Matteo hanno ampiamente fatto l’abitudine ai riflettori sin da piccoli. La strada per fare della musica una professione è ancora lunga, e necessita di studio, disciplina”. Virginia (la figlia più piccola), vive tutta questa popolarità tra l’amore dei fratelli ed i genitori: “E’ la principessa della famiglia! E’ il sole che illumina da sei anni e mezzo la vita di tutti noi”.
Veronica: “Ecco chi è mio marito Andrea Bocelli!”
Veronica Bocelli oltre ad essere una compagna, madre e moglie, è anche braccio destro di Andrea. “Non passa giorno che non impari qualcosa. Con mio marito in 16 anni abbiamo affrontato il vento a mani aperte, abbiamo superato tante difficoltà e condiviso tante gioie”. Di seguito Veronica, racconta che marito è Andrea Bocelli. Tra di loro l’elemento passionale è forte e non si può prescindere. “Tuttavia ciò che ci lega è anche la condivisione dei valori e la fede – racconta ancora Veronica – oltre a un filo infinito di parole. Andrea e io dialoghiamo molto e su tutto, spesso di persona, spesso al telefono o… via mail. Abbiamo bioritmi diversi, lui abitualmente è attivo fino a tarda notte, io mi alzo molto presto, così mi scrive delle mail stupende. Quando mi sveglio, controllo subito la posta e leggo le sue lettere. Parole colme d’amore, di riflessioni, di bellezza, che si chiudono sempre con una raccomandazione: “rispondimi, mi raccomando”. Allora scendo in cucina, gli preparo il caffè, glielo porto, e dandogli un bacio gli dico “grazie amore”. E lui: “Non penserai mica di esserti liberata così dall’impegno di rispondermi?”“.