A soli otto anni Carlotta Natoli ha esordito nel mondo del cinema: era il 1980 e partecipò a Con…fusione. Fu il padre Piero a trasmetterle quella passione e ad assecondarla nella sua inclinazione fino a dirigerla, sette anni dopo, per Chi c’è c’è. Carlotta Natoli questa sera è protagonista de La tv delle ragazze insieme ad altre ospiti, quali Loredana Bertè, Lilli Gruber, Annagaia Marchioro, Vittoria Puccini, Massimo Ghini , Isabella Ragonese e Neri Marcorè. La recitazione per la Natoli è sempre stata una vocazione tanto da decidere, ad un certo momento della sua vita, di dedicarsi all’insegnamento nella scuola fiorentina di Giuseppe Ferlito. Fino al 1998 prenderà a cuore questo impegno, lasciando il cinema, ma trovando spazio per alcune fiction televisive. Oggi Carlotta è uno dei volti più conosciuti della fiction italiana, un successo accresciuto ancora di più dalla partecipazione a Tutti pazzi per amore.
LA FAMIGLIA
Carlotta Natoli può ritenersi fortunata per aver trovato un amore travolgente e duraturo, quello condiviso con Thomas Trabacchi con cui divide la vita da più di quindici anni. Carlotta e Thomas hanno condiviso la gioia di un figlio, Theo. Per qualche tempo, negli anni passati, si vociferò di un possibile tradimento, ma la Natoli ripose: “Trovo scritto che avrei raccontato in un’intervista di aver vissuto il tradimento, ma invece non mi è successo. È tutto un equivoco: io avevo solo detto che il tradimento di coppia è necessario. Mi riferivo al tradimento della percezione iniziale che hai dell’altro che ovviamente è sempre idealizzata e deve essere tradita, ovvero ridimensiona. Anche nella coppia viva la resistenza”.
“TROPPA GRAZIA”
Oggi Thomas e Carlotta partecipano alla realizzazione della stessa pellicola, Troppa Grazia: una commedia la cui protagonista è la Madonna. Attraverso dei toni leggeri viene trattato il tema della spiritualità oltre a quello della salvaguardia del territorio. “è un momento di fragilità e di incertezza quello che tutti noi viviamo – racconta Alba Rohrwacher che interpreta Lucia – l’arte da sempre è anticipatoria, guarda qualcosa di intangibile. Non mi spiego altrimenti perché vedo tanti film che sfiorano il tema”. Un film complesso il cui regista ha raccontato: “è un film liberatorio dalle contraddizioni che abbiamo dentro. Abbiamo esiliato il sentimento del mistero, Troppa Grazia prova a tenere il magico dentro il reale, il mondo dell’infanzia e quello degli adulti, l’innocenza e la corruzione”.