Dodici anni, di Napoli, Ludovica Nasti è la piccola stella della nuova serie “L’amica geniale” (in onda su Rai Uno a partire dal 27 novembre) tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante che racconta l’amicizia di Lenù e Lila. Tra ottomila bambine, Ludovica Nasti è riuscita a superare i casting ed essere scelta come una delle protagoniste, ma, racconta a Oggi, tutto è nato per caso. A inviare le sue fotografie per partecipare ai provini è stata un’agenzia di casting per il cinema che ha comunicato alla famiglia l’audizione per quella serie la sera prima: “Quel giorno all’uscita di scuola mamma mi ha dato il copione che era riuscita a stampare, io l’ho studiato con mi cugina e tre ore dopo sono andata a fare il provino. La responsabile casting non credeva fosse la prima volta che stavo davanti alla macchina da presa”.
LA LEUCEMIA
La vita di Ludovica Nasti è stata dura, fin da piccolissima è stata messa davanti a prove molto difficili: “Avevo quasi 5 anni quando mi sono ammalata di leucemia”. A raccontare quegli anni terribili è stata la mamma che da sempre è rimasta al suo fianco: “Ludovica dai 5 ai 10 anni ha vissuto dentro e fuori dagli ospedali. Abbiamo sofferto e avuto paura. Ma è stata lei a darci coraggio: in ospedale era diventata la mascotte del reparto. Non abbiamo mai perso la speranza. Ha affrontato esami dolorosi come una guerriera. Per questo non abbiamo più paura di nulla. Siamo grati alla vita anche solo di aprire gli occhi ogni mattina, tutto il resto si risolverà”. Questa, per la piccola Nasti, è un vero e proprio riscatto e racconta di aver vissuto le riprese con grande gioia e emozione.
IL GRANDE AMORE PER LA RECITAZIONE
Né la scuola né la febbre alta sono riuscite a tenere Ludovica Nasti lontana dal set di riprese. Per “L’amica geniale” ha dovuto abbandonare la sua scuola, “la mia dirigente scolastica non ci riceveva e non firmava il permesso per assentarmi due mesi da scuola, quindi mi avrebbero bocciato. Ho dovuto cambiare scuola al volo se no dovevo rinunciare al film”. Al settimanale Ludovica racconta di aver trascorso due mesi molto intensi: tutti i giorni si alzava alle sei, faceva colazione e poi si recava alla seduta di trucco e parrucchiere; le riprese andavano avanti fino alle 17 a cui poi seguivano le lezioni private con un insegnante per non rimanere indietro con il programma scolastico. “L’ultima scena l’ho girata con la febbre alta: mia madre insisteva perché rimanessi in hotel, ma io non volevo che si fermasse il set”.