Pippo Baudo rivendica la paternità dei talent show in un’intervista a Oggi, dove spiega: “Li inventai io nel 1965 quando lanciai Settevoci. Poi da quel momento me ne hanno offerti tanti”. Il conduttore spiega anche il motivo per cui in tanti anni non l’abbiamo praticamente mai visto come giudice: “Per fare un buon talent show ci vorrebbero dei talenti da lanciare. Non ce ne sono più. Oggi il termine talento viene attribuito con troppa facilità”. Si parla poi di X-Factor e del suo possibile approdo vicino a Mara Maionchi, Fedez e gli altri: “Rifiutarlo? Credo invece che quello lo farei, sarebbe divertente. Il problema però resta perché ci sono mille talent e poche vere promesse. Così ci si accontenta e quello che si trova lo si lancia in pompa magna. Durano solo qualche mese e poi spariscono. Questi ragazzi poco hanno e alla fine poco danno. Vengono lanciati, spolpati e poi bruciati. Sono giovanissimi e non hanno la preparazione culturale adatta. Non studiano, non hanno basi su cui poggiare i piedi. Il loro destino è quello di essere delle meteore“.
Pippo Baudo, “Non ci sono più talenti”: il suo nuovo libro
Pippo Baudo parla della mancanza di talenti in Italia a Oggi dove presenta il suo nuovo libro, “Ecco a voi Pippo Baudo: una storia italiana”. Gli viene chiesto perché in 300 pagine non parli mai di Katia Ricciarelli: “I vecchi amori che si concludono spesso malamente conservano un sapore amaro dei ricordi. Il bello che c’è stato viene dimenticato. Ho pensato che forse non sarei stato equo”. Nonostante questo ha deciso di dedicare alcune parole ad Alida Chelli: “Per me è stata una grande passione, durata sette anni. E’ l’unica con la quale ho mantenuto dei rapporti affettuosi anche dopo che ci siamo lasciati. Suo figlio Simone è cresciuto con mia figlia Tiziana. Era una donna bellissima, ma insicura, sensibile e divertente“. Pippo Baudo non si vergogna poi di dire che proprio quest’ultima è la donna che ancora oggi gli è rimasta letteralmente nel cuore e che fa fatica a dimenticare.
Tra momenti divertenti e imbarazzanti
A Oggi Pippo Baudo svela alcuni aneddoti di una carriera straordinaria dove ha fatto spesso anche da talent scout. Si arriva poi a parlare anche di momenti divertenti e imbarazzanti capitati negli anni. Torna indietro allora nel 1990 quando premiò a Fiuggi Mikhail Gorbaciof: “Ci fu uno splendido spettacolo e poi feci consegnare da una valletta all’ex leader sovietico una busta che conteneva un assegno da 500 milioni di lire per la fondazione intitolata all’amata moglie Raissa“. Un episodio che gli rimase in testa anche per quanto accaduto dopo: “La mattina seguente alle sei mi chiamò irritato Giulio Andreotti che mi diceva come la busta per Gorbaciov fosse vuota. Io però la busta non l’avevo aperta e quindi non avevo visto cosa contenesse”. Passa il tempo e in una cena di gala in Liguria Pippo Baudo incontra lo stesso Gorbaciov, pronto a urlare davanti a tutti che era un ladro: “Mi salvò l’interprete che lo convinse che ero innocente, ma mi sarei sepolto per la vergogna. Quell’assegno non ho mai saputo che fine ha fatto”.