Platinette, nome d’arte di Mauro Coruzzi, è la protagonista del momento della Cassettiera di Vieni da me. Ai microfoni di Caterina Balivo, nell’ultima puntata della settimana, Platinette, con un look assolutamente perfetto, apre i cassetti della sua parte tornando indietro nel tempo. Il racconto parte dall’infanzia di Platinette che, prima di diventare un personaggio famoso, è stato semplicemente Mauro che, da ragazzino, lavorava per poter aiutare economicamente la famiglia che non aveva molte disponibilità. Il discorso, poi, si sposta sull’identità di Mauro Coruzzi che, da da adolescente, capisce di avere un’indole diversa da quella dei compagni. A sostenerlo, seppur in silenzio, è sempre stata la madre al punto da aver sempre chiuso gli occhi quando trovava le sue scarpe da donna. Diverso, invece, è stato l’atteggiamento del padre che, avendo combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, aveva un carattere chiuso. “Mio padre arrivava da una terribile guerra, da un internato nei campi di concentramento. Ci siamo abbracciati solo alla fine della sua vita, ma era orgoglioso di me perchè capiva che io ero felice. Mia madre, invece, è sempre stata complice da sempre e non mi diceva nulla se trovava un paio di decolletè perchè non voleva interferire con la mia vita”, ha spiegato.
MAURO CORUZZI DIVENTA PLATINETTE
Da Mauro Coruzzi arriva Platinette che con passione e tanto lavoro, riesce a diventare un personaggio televisivo e radiofonico. Nel corso della sua carriera, Platinette ha fatto davvero tante cose mettendosi anche a nudo come quando è salita sul palco del Teatro Ariston per partecipare al Festival di Sanremo insieme a Grazia Di Michele sulle note della canzone “Io sono una finestra”. “Devo ringraziare Grazia perchè è merito tuo, ma devo chiedere scusa ad Anna Tatangelo perchè noi andammo in finale e lei no”, ha spiegato Platinette. Mauro Coruzzi, in quanto Platinette, ha anche partecipato a Ballando con le stelle portando se stessa e tutto il suo bagaglio. Infine, alla domanda di Caterina Balivo su chi sia davvero, Mauro Coruzzi risponde: “io non sono mai chi sono. E, poi, fare una classificazione è bello solo al supermercato”.