Reduce dal buon successo di Tully, Jason Reitman ha presentato come film di apertura al Torino Film Festival 36 il suo The Front Runner – Il vizio del potere: adattamento cinematografico del romanzo del 2014 All the Truth Is Out, scritto da Matt Bai, la pellicola narra la vicenda che nel 1988 vide protagonista il senatore americano Gary Hart, la prima vittima del gossip politico negli Usa. Candidato democratico alla presidenza, Hart (Hugh Jackman) vide sfumare ogni possibilità di vittoria mentre era in piena corsa elettorale: sui giornali infatti trapelò la notizia di una sua relazione extraconiugale con la modella Donna Rice Hughes (Sara Paxton). Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, la vita privata di un politico occupò le prime pagine dei giornali: considerato favoritissimo dai sondaggi elettorali, il dem di Ottawa sposato con Lee Hart (Vera Farmiga) precipitò nell’abisso…



Un tema scottante quello raccontato da Jason Reitman, che sceglie di non prendere una posizione ben definita e lascia spazio al punto di vista dei protagonista del suo film: un’esperienza immersiva per lo spettatore, chiamato a valutare le varie argomentazioni e scegliere l’argomentazione più vicina al suo credo. Una riflessione profonda, che si focalizza sul declino politico-umano di Gary Hart ma che offre spunti anche su moralità e giornalismo (investigatori più che reporter). E, soprattutto, un’indagine sul rapporto tra pubblico e privato: per la prima volta scoppiò negli Usa uno scandalo sessuale in politica, l’inizio dello sgretolamento del concetto di privacy.



Reitman confeziona un buon lavoro, ma non eccellente. La prima parte scorre fluida e incalzante, ma con il passare dei minuti il ritmo cala e il finale appare fin troppo scontato. nelle sale italiane il 21 febbraio 2019 distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, The Front Runner ha tra i punti di forza la fotografia di Eric Steelberg e le scenografie firmate da Steve Sackland, con la colonna sonora di Rob Simonsen che ci riporta fedelmente alla fine degli anni di Novanta. Menzione particolare per Hugh Jackman che, dopo le ottime interpretazioni in Les Misérables e in X-Men – Giorni di un futuro passato, si conferma tra i migliori performer del cinema a stelle e strisce.

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