Paolo Taviani

presente alla camera ardente in Campidoglio per dare l’ultimo saluto all’amico-collega Bernardo Bertolucci, con il fratello del defunto Vittorio Taviani che ha ricordato: «Avevo parlato con Bernardo per telefono pochi mesi fa e lui mi aveva detto che era desideroso di fare un nuovo film, da girare in tre stanze. Voleva fosse un film gioioso. Non gli è stato concesso di farlo, ma credo sarebbe felice di vedere come non solo l’Italia ma il mondo intero stiano parlando di lui e del suo grande cinema». Molto commossa per la scomparsa del suo mentore, l’attrice Stefania Sandrelli arrivando alla camera ardente ha commentato ai microfoni dell’Ansa: «I ricordi sono tanti, per me è stato un grandissimo privilegio poter fare tanti film con lui. Ci siamo conosciuti quasi da bambini, è stata una lunga collaborazione e una lunghissima amicizia». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



LE PAROLE DI MARIO MARTONE

Amici, conoscenti e fan: tantissime persone alla camera ardente di Bernardo Bertolucci a recare l’ultimo saluto al maestro del cinema nostrano. Intervenuto ai microfoni di Storie Italiane, il regista Mario Martone lo ha ricordato così: «Guardare il lavoro di Bernardo Bertolucci solo all’indietro è sbagliato: lui era un uomo del futuro, sapeva mettere insieme cose completamente diverse. Abbiamo dei grandi maestri alle spalle, lui era un fratello: la sua lezione di libertà ci deve guidare». Presente in studio Vittorio Cecchi Gori, che ha distribuito L’ultimo imperatore: «L’ho conosciuto in quel momento, ho prodotto anche Ballando da sola e distribuito Il piccolo Buddha. Quando mi dettero il copione da leggere, il film era già andato avanti nelle riprese e dissi che era eccezionale. Quando ci furono le nove nominations agli Oscar, andammo insieme: fu una serata incredibile: dopo scenografia e costumi, gli dissi che avremmo vinto tutte e nove le candidature e fu così. Fu un trionfo per l’Italia, una grande soddisfazione. Era la prima volta che andai agli Oscar e mi aprì la strada in America». Infine, le parole di Sandra Milo: «L’ho conosciuto e l’ho ammirato tantissimo, anche se non ho mai lavorato con lui. Ha saputo raccontare la sua terra, Novecento era un film bellissimo, la sua poesia era molto attaccata alla terra: aveva la capacità di raccontare i grandi sentimenti con poesia ed eleganza. Mai volgare, viene da piangere perché queste persone non sono state sostituite». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO

Oggi l’ultimo saluto a Bernardo Bertolucci, maestro del cinema scomparso ieri all’età di 77 anni dopo una lunga malattia. Oggi, martedì 27 novembre 2018, la camera ardente in Campidoglio dalle ore 10.00 alle 19.00 alla sala della Promoteca: un cineasta entrato nel cuore di tante persone per capolavori come Novecento e Ultimo tango a Parigi, appassionati e amici pronti a porgergli omaggio. Intervenuto a Storie Italiane, il collaboratore Vittorio Storaro ha ricordato il legame con il padre poeta Attilio Bertolucci: «E’ una grande perdita: io l’ho conosciuto nel 1963, lui era al suo vero primo film, cercava di capire ciò che poteva essere lui stesso. Quando l’ho visto scrivere con la macchina da presa, cercava di seguire l’ombra di suo padre. La cosa fondamentale era la poesia del padre, lui ha cercato di seguirla, scrivendo: poi ha capito di dover seguire un suo campo e lo ha fatto nel cinema, scrivendo in modo poetico».



IL RICORDO DI GIUSEPPE TORNATORE

In un lungo messaggio inviato a Il Messaggero, il regista Giuseppe Tornatore ha voluto omaggiare così Bernardo Bertolucci: «Era come un parente più grande pronto a condividere le sue esperienze, fatte prima di te e meglio di te. Una volta mi chiese d’inviargli il dvd del mio film La migliore offerta e poi mi inviò un biglietto affettuoso. Si fece intervistare per il documentario su Ennio Morricone. Ricordo il suo sorriso irriverente e il suo sguardo colto. Il suo stile ha influenzato molti di noi e continuerà a farlo sempre». Queste le parole del direttore della Mostra Internazionale del cinema di Venezia Alberto Barbera: «Ricordiamolo così: giovane, sorridente, un po’ sfrontato. È stato un Maestro per tutti noi. Ci mancherà immensamente». Ricordiamo inoltre che il Torino Film Festival, in corso in questi giorni, lo saluterà con un breve montaggio che sarà proiettato prima dei film in programmazione e con una giornata dedicata a lui domenica 2 dicembre al Cinema Massimo 3.