Saverio Costanzo torna in tv con la serie “L’Amica Geniale” tratta dai romanzi cult di Elena Ferrante. Una prima visione assoluta Rai quella che vedremo da martedì 27 novembre 2018 in esclusiva assoluta dopo la presentazione alla Mostra del Cinema Internazionale di Venezia e in America dove è stata proiettata la prima puntata in lingua originale con i sottotitoli in inglese. Per il regista, figlio di Maurizio Costanzo, si tratta di una nuova importantissima esperienza. Dopo aver diretto “Private”, “In memoria di me”, “Hugry Hearts”, “In Treatment” e “La solitudine dei numeri prima”, questa volta il regista ha diretto la serie evento in otto puntate in arrivo su Raiuno. La serie HBO è una produzione italo-americana ispirata alla saga “L’amica geniale” della scrittrice senza volto Elena Ferrante.
Saverio Costanzo, figlio di Maurizio: “Ho amato il libro dal primo momento”
Intervistato da Amica, Saverio Costanzo ha raccontato: “Ho amato il libro dal primo momento, e quando Elena mi ha chiesto di dirigere la serie non ho avuto dubbi”. Sulla storia non ha alcun dubbio: “La trovo una storia incredibilmente coerente e con due personaggi talmente ben scritti. Qualcosa nella quale chiunque può identificarsi. Perché è emozionante, commovente e crudele insieme: esattamente come l’amicizia. Non so se siano questi i motivi del suo successo, ma per me hanno funzionato. E sono un uomo!“. Il regista è rimasto molto colpito da questo romanzo in cui si parla di donne e di amicizia. Un rapporto che supera il tempo e le distanze e punta all’eternità. “Sono cresciuto e diventato persona in mezzo alle femmine, alcune anche faticose, e da lettore, mi sono subito identificato nei personaggi” ha dichiarato a La Stampa il regista che, completamente rapito dalla lettura del romanzo ha precisato: “non avrei mai potuto scrivere un romanzo così, ma sono anche convinto che nell’arte la differenza tra maschile e femminile non esista“.
Il rapporto con Elena Ferrante
Saverio Costanzo, il regista de L’Amica Geniale, ha anche raccontato del rapporto con la scrittrice Elena Ferrante. L’autrice di origini napoletana, infatti, non ha un volto. Una scelta personale quella della Ferrante che ha deciso di creare una sorta di mistero intorno alla sua identità. “È come avere a che fare con un fantasma” – ha raccontato il regista a La Stampa – diventa la voce della tua coscienza. Di fatto ci siamo parlati solo per e-mail, per due anni. Una specie di corrispondenza ottocentesca“. Nonostante ciò, Costanzo ha lavorato a stretto contatto con la scrittrice come ha raccontato a La Stampa: “Nella fase della scrittura ci è stata molto vicina, in modo mai difensivo, ma sempre aperto al cambiamento. Con lei si comunica scrivendo, in un modo ottocentesco, dandoci del lei, ne è venuto fuori un carteggio interessante.”