David Fabbri ospite di Maurizio Costanzo Show, ha raccontato la sua storia contro il bullismo. Recentemente raggiunto anche da Quotidiano.net, ha voluto raccontare la sua storia in dettaglio. Il 15enne di Firenze era stato preso di mira dal branco solo perché dislessico. Ha perdonato i suoi aguzzini? Con molta diplomazia e maturità, dice di avere superato l’ostacolo: “Ho cambiato quartiere, passando da Scarperia, nel Mugello, a Firenze. Ho voluto dimenticare l’incubo, trovando persone con una mentalità aperta”. Tutto è cominciato in terza elementare. Per una forma di dislessia scriveva a scuola utilizzando il computer: “I bulli mi hanno rotto per tre volte il pc, facendo passare tutto per un incidente. I prof sminuivano i fatti, dicevano: ‘sono bambini, è normale’. Mi picchiavano, mi circondavano e mi schiacciavano contro i banchi”. Nessun compagno è mai intervenuto per poterlo difendere: “Tutti guardavano. In quinta elementare, con l’arrivo degli smartphone, tutti facevano video e li diffondevano nelle chat. Mi dicevano ‘ammazzati, che non servi a nulla’. E tra loro: ‘dobbiamo essere più cattivi’. Provavano gusto a pestarmi e deridermi. Erano sadici”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)



David Fabbri ospite al Costanzo Show

David Fabbri, il quindicenne vittima di bullismo, arriva negli studi del Maurizio Costanzo Show 2018 per raccontare la sua terribile esperienza. Il ragazzo per cinque anni è stato vittima di bullismo da parte di alcuni compagni di scuola semplicemente perchè dislessico. Cinque anni terribili fatti di minacce, sassate, violenze. Il tutto ripreso dagli smartphone di altri ragazzi che assistevano in silenzio alle aggressioni del giovane Davide. Studente presso l’Istituto tecnico Meucci di Firenze, David ha vissuto sulla propria pelle il dolore di essere vittima di bullismo. Per alcuni compagni di classe era “un fallito”, per altri semplicemente un diverso. Il motivo? La dislessia di cui David soffre da diversi anni che ha trasformato alcuni compagni di scuola in dei criminali al punto da picchiarlo a sangue nei bagni dello spogliatoio della palestra.



David Fabbri, “Adesso sono rinato”

Quando siete vittime di bullismo, parlatene subito in famiglia. Tenere tutto dentro distrugge e basta” dice David Fabbri che con il suo cortometraggio ha vinto il primo premio della scuola. Un riconoscimento che gli ha permesso non solo di denunciare le violenze subite per cinque e lunghissimi anni, ma anche di tornare a parlare di bullismo nelle scuole. Oggi il ragazzo è rinato come  racconta, anzi “i miei attuali compagni di classe, quando hanno saputo che ero arrivato primo, mi hanno applaudito e riempito di complimenti” ha dichiarato. Il suo video, girato nel Mugello, suona come una protesta, un grido forte e chiaro che si erge contro chi crede di essere più forte degli altri usando la violenza. Nel video protagonista non solo David, ma anche alcuni cari amici e i genitori che raccontano: “è un lavoro realizzato per essere il più aderente possibile alla realtà”. Proprio i genitori raccontato alcuni particolari su quei 5 anni di violenze: “A mio figlio sono stati rotti ben tre pc. Lui essendo dislessico ha bisogno del computer per scrivere, e i bulli lo prendevano in giro anche per questo aspetto. Frequentava il comprensivo di Scarperia e quando lo vidi cambiare mi rivolsi subito alla preside e anche al maresciallo di zona. Denuncia? Non la feci, perché conoscevo bene la famiglia di uno dei picchiatori“.



“Gli amici quelli veri…”

Per fortuna dopo tanta sofferenza e violenza, David Fabbri ha visto la luce. “Gli amici, quelli veri, sanno mostrarti la luce alla fine del tunnel”. Con queste parole il giovane quindicenne, vittima per cinque anni di bullismo da parte di alcuni compagni di scuola, conclude il suo cortometraggio denuncia. All’interno del corto – video, c’è anche spazio per Niccolò Ciatti, a cui l’Istituto Meucci ha dedicato un’aula. “Quando ho visto quelle immagini mi sono venuti i brividi” racconta David,  che per realizzare il suo cortometraggio ha utilizzato una reflex e un programma di montaggio. Il cortometraggio risulta così forte e reale al punto che preso sarà proiettato presso il Cinema Garibaldi di Scarperia. Sui bulli che per anni l’hanno picchiato e malmenato dice: “stando dal lunedì al venerdì a Firenze non li vedo mai. Le loro scuse? Forzate, non certo sincere…”