Esordio col botto per “L’amica geniale”, in onda ieri sera su Rai1, con la sua prima puntata. Nel frattempo, la piccola Ludovica Nasti che nella serie interpreta la parte della piccola Lila, è stata apprezzatissima dal pubblico, tanto da essere definita la nuova Sophia Loren. Qualche anno fa la piccola, ha rischiato la vita per una leucemia. Secondo quanto si legge tra le pagine del settimanale Oggi, la mamma della baby attrice, ha raccontato della lotta della figlia, dai cinque ai dieci anni. “Abbiamo sofferto e avuto paura, ma è stata proprio lei a darci coraggio: in ospedale era diventata la mascotte del reparto. Mia figlia ha affrontato anche gli esami dolorosi come una guerriera, per questo non abbiamo più paura di nulla. Siamo grati alla vita anche solo di aprire gli occhi ogni mattina, tutto il resto si risolverà”. Ed intanto, la Rai canta vittoria grazie agli strepitosi ascolti: “Lo straordinario successo di ascolti della prima puntata de L’amica geniale rappresenta per la Rai e per la sua missione di servizio pubblico motivo di profondo orgoglio. La sfida di questo grande progetto basato su qualità e creatività italiana è stata vinta in pieno”, dice l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini commentando i dati che parlano di una media di oltre 7 milioni di spettatori e share del 29,3. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
REGIA E SCENOGRAFIA DIVIDONO IL PUBBLICO
Come era facile immaginare, considerando la grande attesa che “L’amica geniale” portava con sé, sono numerosissimi i commenti relativi alla prima puntata della fiction che ha esordito ieri sera su Raiuno. E il pubblico inevitabilmente si divide, soprattutto per quanto riguarda la regia. Sebbene non ci siano dubbi sulla bravura delle due protagoniste, sulle quali sono tutti d’accordo, non convince la brutalità delle scene che non sempre rispecchia quanto narrato da Elena Ferrante nella sua tetralogia. “Manca la freschezza della narrativa. Ricostruzione ambientale teatrale, non certo cinematografica. Una scelta che non ripaga la pur eccellente recitazione delle bambine. Peccato!” , scrive un utente nei social network. Un’altro, invece, si sofferma sulle scene troppo tristi: “Ho aspettato da tempo questo film… belle le scene, i vestiti bla bla bla ma poi a tratti monotono, molto crudo, duro, triste. I bambini li voglio veder sorridere e non impauriti, tristi, scontrosi, rabbiosi e punitivi”. (Agg. di Dorigo Annalisa)
SI ACCENDE LA COMPETIZIONE
Il secondo appuntamento de L’Amica Geniale si concentrerà sulla voglia di riscatto di Lila, sulla crescita scolastica e professionale di Elena e sulla competizione che spinge entrambe a migliorarsi. La prima, costretta ad abbandonare la scuola, riuscirà ad eccellere nel quartiere dopo aver letto la maggior parte dei volumi della biblioteca, un evento che lascerà alla sua più fortunata compagna di avventura, accanita lettrice e studiosa, soltanto il secondo posto. La competizione si sposterà ben presto anche sul lato fisico: il corpo di Elena si trasformerà rendendola una ragazza formosa e affascinante, mentre Lila, ancora una volta segnata dal suo destino avverso, continuerà a sfoggiare lo stesso corpo da bambina troppo gracile. L’atavica competizione si riaccenderà quando Lila si trasformerà in una piccola donna: il suo corpo all’improvviso sboccerà mandando su di giri tutti i ragazzi del quartiere.
L’AMICA GENIALE: LA RICERCA DELLA LIBERTÀ
Come nel best seller di Elena Ferrante, la serie tv ispirata a L’Amica Geniale apre una finestra su un vecchio rione napoletano, dove due piccole donne sono costrette a crescere sfidando una società, quella degli anni ‘50, troppo lontana dalle loro aspettative: una realtà malfamata, fortemente sessista e fin troppo distratta dall’odio, per accorgersi della straordinaria eccezionalità delle loro piccole grandi menti. È un rione lontano dal centro di Napoli, distante dalla cultura, dal benessere e da ciò che è bello, separato da quel mondo da un tunnel profondo, oscuro e quasi invalicabile. Forse per questo, quasi per gioco, le due bambine tentano di superarlo in gran segreto: è la loro prima volta fuori dal rione, è il primo passo segreto verso l’emancipazione, lontana da quel mondo immobile e incomprensibile nel quale navigano i grandi; ma è per loro anche il primo fallimento, come se il destino, per il solo fatto di aver voluto immaginare una vita diversa, le avesse ripagate con il primo, doloroso castigo.
LA PRIMA SFIDA AL COSPETTO DI DON ACHILLE
A comandare, nel rione dove sono costrette a crescere le due protagoniste de L’Amica Geniale, è il temutissimo don Achille Carracci, un uomo d’altri tempi, tutto d’un pezzo, che in passato, con i suoi traffici, si è conquistato l’odio degli adulti. Nelle menti delle due bambine, questo individuo mai visto, quasi mitologico, assume le sembianze di un orco, colui al quale dare la colpa della perdita delle loro bambole quando Lila, per un atto di sfida, le fa cadere in un’oscura fessura che conduce a una vecchia cantina. Nell’immaginario delle due ragazzine, ad inghiottire le due bambole in quel buco nero non può che essere stato l’uomo cattivo di cui tutti parlano, per questo motivo, nella prima vera e propria sfida della loro vita, le due protagoniste si recano da lui a chiedergliene conto, tenendosi saldamente per mano come poi avrebbero fatto per il resto della loro esistenza.