“A.A.A. astenersi moralisti impenitenti, ma anche amanti del trash”: non abbiamo nessuna intenzione di fare l’ennesima “morale” appiccicata dopo lo “show” andato in scena a “CR4, la Repubblica delle Donne” con Piero Chiambretti costretto a coprire le grazie della bella Alessandra Cantini rimasta senza mutande per “sfida” alla provocazione di Iva Zanicchi. Non abbiamo neanche voglia però di portare avanti la “battaglia” del trash che va esaltato “solo perché piace a tanti e quindi è degno di valore”. Insomma, se avete capito l’andazzo, non abbiamo voglia né tempo da perdere per “condurre battaglie” in un piccolo articolo da qualche riga in libertà: solo un punto ci interessa e riguarda proprio lo “snodo centrale” del rapporto tra trash e provocazione. La Cantini è una bellissima scrittrice che da quando è sorta l’epoca del MeToo ha scelto di scagliarsi contro l’ipocrisia femminista provocando orde di “Non una di meno” con i suoi plateali attestati di stima per Harvey Weinstein: ecco ieri sera si è presentata in puntata da Chiambretti senza mutande perché «le donne per essere libere non devono indossarle». A quel punto la furbona Iva Zanicchi la provoca e le dice, «qui dicono tutti che sei senza mutande, se sei una donna veramente coraggiosa facci vedere». Ed ecco il patatrac (chiediamo venia per il “possibile” doppio senso celato..).



ALESSANDRA CANTINI: TRA TRASH E “VERITÀ”

Poi è tutto uno scandalizzarsi per le mutande che mancano e per il lato B messo in piena mostra manco fosse una Emily Ratajkowski qualunque su Instagram: si può tranquillamente definire “trash” quando visto nel video che trovate qui sotto e si può ovviamente parteggiare per le due “posizioni” in campo. O femministe indignate, o provocatrici anti-conventional che si scagliano contro il MeToo. Oppure, c’è per fortuna sempre una terza via: siamo così certi che per “affermare” una verità sia sempre necessario alzare la dignità della “provocazione” fino a perdere completamente la dignità e rimanere “letteralmente in mutande”? Resta una domanda, chiaramente, ma ci permettiamo di sottolineare un unico punto: se giochi costantemente con la provocazione al filo del trash e anzi lo assumi come “verità totale”, si finisce spesso per perdere il lume della “ratio” e ogni singolo atto diventa importante tanto quanto provocatoriamente viene mostrato. Diventa tutto relativo, dove non esiste non solo più la verità ma neanche il confine tra lo scherzo e la dignità, tra la battaglia e l’ipocrisia: e quindi anche chi sostiene come la Cantini che «Asia Argento è una donna che ha ottenuto un ruolo, qualcosa,  e poi ha denunciato vent’anni dopo l’uomo che glielo ha procurato. Prima accetta i favori di un uomo e dandogli favori gode una sacco e poi lo denuncia e lo rovina mandandolo dagli psichiatri e in bancarotta. Sta guadagnando da quello sta facendo con MeToo», alla fine riesce a perdere la sfida sullo stesso campo che vuole combattere. E così il re ancora una volta si rivela essere nudo, senza accorgersi: anzi, questa volta, è la regina.. del trash.

https://twitter.com/Viperissima_/status/1067899727319056385/video/1

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