Federica Angeli è tra le ospiti dell’ultima puntata de “La TV delle ragazze gli Stati Generali 1988 – 2018“, il programma condotto da Serena Dandini in prima serata su Rai3. La giornalista di Repubblica, da sempre impegnata nella lotta contro la mafia nella capitale, torna in tv per raccontarsi in un’esclusiva intervista a pochi giorni dal ricevimento del Premio Piersanti Mattarella. Un riconoscimento importante per la giornalista come ha sottolineato Massimiliano Vender, presidente dell’Associazione Antimafia NOI: “Abbiamo appreso con grande gioia che, Federica Angeli, presidente onorario dell’associazione e, soprattutto, carissima amica, ha vinto l’importantissimo Premio Piersanti Mattarella, giunto alla sua IV edizione“. Il Premio è rivolto agli autori che nelle loro opere hanno trattato l’impegno contro la criminalità organizzata promuovendo la cultura dell’impegno, la solidarietà, la tolleranza e il multiculturalismo.
Federica Angeli, la lotta a mafia capitale
L’impegno costante di Federica Angeli è da sempre sotto gli occhi di tutti. Come dimenticare la sua inchiesta sul calar dei Casamonica raccontato così dalla giornalista: “Il clan arrivò a Roma negli anni 70 iniziando subito a fare affari con la Banda della Magliana, la più forte organizzazione criminale dell’area in quel periodo. I loro primi interessi erano rappresentati dal prestito di denaro a strozzo e dalla riscossione dei crediti per conto della Magliana: era stesso boss Vittorio Casamonica, che molti ricorderanno per il suo sfarzoso funerale di qualche anno fa , a occuparsene. In seguito la loro influenza è cresciuta al punto che i pubblici ministeri antimafia stimano che il loro patrimonio si aggiri sui 100 milioni di euro”. Un clan composto da più di mille persone, come ha raccontato la giornalista che ha posto l’attenzione sul legame che c’è alla loro base. “Legami di parentela, vale il principio per cui il sangue non tradisce il sangue” ha sempre detto la giornalista.
Una vita sotto scorta
Federica Angeli da cinque anni vive sotto scorta. “Immaginate che la vostra vita venga stravolta nel giro di sei ore” ha dichiarato la giornalista di Repubblica in occasione della presentazione del suo ultimo libro. Una vita stravolta quella di Federica che oltre ad essere una giornalista, è una donna e mamma. Cinque anni fa la sua vita è stata travolta dopo che ha rischiato di morire per via delle sue inchieste sulla mafia capitale. Inchieste che hanno per forza di cose costretto la giornalista a vivere sotto scorta. “Vivere sotto scorta significa non poter fare più nulla senza” – ha dichiarato la giornalista, che ricorda benissimo un giorno che ha segnato per sempre la sua vita. Il 17 luglio del 2013 il comando provinciale comunica alla giornalista che avrebbe vissuto sotto scorta. “Per chi come me ama fare inchieste e scrivere di nera e giudiziaria l’impatto è stato traumatico” ricorda la giornalista.