“Lui ha alzato le mani su me e la mia ragazza”
Edda Billi è una delle protagoniste della seconda puntata de “Le Ragazze“, il nuovo programma condotto da Gloria Guida su Rai3. La poetessa ha raccontato i suoi anni ’50 e le difficoltà affrontate con la famiglia per via della sua omosessualità. “Mio padre è stato davvero poco simpatico quando ha saputo che ero lesbica. Ho fatto coming out perchè pensavo fosse una cosa bellissima e non capivo perchè doveva tenermelo dentro” ha raccontato l’artista che poi si innamora di una donna bellissima. Un amore che genera un vero e proprio terremoto per la famiglia. Le cose degenerano quando il padre scopre Edda nella sua cameretta intenta a scambiarsi un bacio con la sua ragazza. “Una scena abominevole, gli ho detto sono fiera di essere lesbica, ma lui ha alzato le mani su entrambe” racconta la donna. Nonostante la famiglia fosse in combutta, Edda ha vissuto il suo amore per Gianna: “ho visto tutti i giorni Gianna, nonostante fossi inseguita da tutta la mia famiglia. Volevano regalarmi la vergogna, ma la vergogna erano loro, non io”. (aggiornamento Emanuele Ambrosio)
Gli anni ’50
Protagonista per la pagina de Le Ragazze dedicata al passato, Edda Billi, poetessa e attivista per i diritti degli omosessuali, ricorderà i suoi anni ’50 ripercorrendo quel periodo in cui, ancora nel pieno della sua adolescenza, decise di fare outing e di dichiarare di essere innamorata di una donna nonostante la morale comune. Quella confessione, circondata da un clima ostico e poco incline all’omosessualità, era per lei assolutamente necessaria. Oggi, rivela Alessandro Paesano per Cultura.gaiaitalia.it, la sua straordinaria vita al servizio della lotta all’omofobia è al centro di un documentario di di Laura Valle e Paola Mastrageli dal titolo “100 di questi giorni”, dove la poetessa racconta la nascita, negli anni ’70, del collettivo femminista di Via Pompeo Magno rivelando, in particolare, non il “come eravamo”, bensì il “che cosa siamo”.
Presidente onorario dell’Affi
Ripudiata dai suoi genitori per la sua omosessualità, Edda Billi oggi è il Presidente onorario dell’Associazione Federativa Femminista Internazionale (AFFI). La sua associazione, ne unisce in tutto altre sessanta, fra le quali anche “Telefono Rosa” e “Il paese delle Donne”. Poetessa e attivista molto attiva sui temi politici, è la fondatrice della “Casa Internazionale delle Donne” a Roma ed è oggi una delle protagonista più in vista del lesbofemminismo in Italia. Edda Billi oggi ha 84 anni, ma il suo impegno nella lotta all’omofobia è sempre vivo ed sempre in prima linea per la difesa dei diritti degli omosessuali. Nel dicembre del 2014, in occasione della presentazione del libro di Rachel Moran Stupro a pagamento, è stata coinvolta in uno scontro ed è quasi finita a terra: un gruppo di dimostranti si è infatti recato nei locali dove si stava tenendo l’incontro, per manifestare la propria opposizione al tema trattato.
“Per me la prostituzione è stupro”
“Ho il cuore in gola come fanno a prendere a prestito slogan femministi per un’operazione del genere?”, è con queste parole che Edda Billi ha commentato l’interruzione della presentazione del libro di Rachel Moran da parte dei gruppi workers Ombre rosse. “Per me – rivela infatti l’attivista a Il Corriere della Sera – la prostituzione è stupro perché c’è la vendita di un corpo e le donne sono persone, non oggetti da vendere”. Edda Billi ha inoltre lasciato il suo appello al mondo della politica, confermando la sua contrarietà alla riapertura delle case chiuse: “Negli anni ‘70 dicevamo “Una donna che vende il suo corpo vende anche il mio”. Vi prego non parliamo di autodeterminazione, solo il 2% delle donne esercita una libera scelta, il restante 98% viene prostituito e si tratta di bambine