A pochi giorni dall’uscita del film “Il testimone invisibile” con Riccardo Scamarcio e Fabrizio Bentivoglio, Miriam Leone si racconta al settimanale “Grazia” parlando dei suoi sogni da bambina, del suo esordio nel mondo del cinema e del lavoro che ama come il primo giorno. Nata e cresciuta ad Acireale, dove non accadeva mai nulla di interessante, l’attrice ricorda il concorso di Miss Italia che è stato l’inizio di una grande opportunità. Dopo avere partecipato alla selezione a Roma (non avrebbe mai avuto il coraggio di sfilare in costume nella sua città) ha deciso di mettersi alla prova, sicura che questa poteva essere l’opportunità per lasciare la sua piccola realtà: “Sono andata pensando: io lo so dentro di me che cosa voglio fare, e questa può essere una carta da giocare per emanciparmi e per andare via da questa realtà in cui stavo seduta davanti al mare a guardare l’orizzonte e aspettavo che succedesse qualcosa”. Fin da piccolissima, Miriam ha sempre nutrito un grande amore per la lettura, trasmessa dal padre, insegnante di lettere. E da lì alla recitazione il passo è stato breve.



LA RECITAZIONE DURANTE L’INFANZIA

Quando era solo una bambina, Miriam Leone amava chiudersi nella propria stanza leggendo ad alta voce i libri che trovava nella biblioteca del padre e interpretando i vari personaggi. E a meno di cinque anni già preparava i tappeti rossi da una stanza all’altra della sua casa, sognando di passeggiare davanti ai fotografi che chiamavano il suo nome. Diventata più grande disegnava e cuciva i suoi vestiti pensando ad occasioni immaginarie, creando delle storie nella propria mente e ripetendo le battute che lei stessa avrebbe potuto recitare in film. A piccoli passi il suo piccolo sogno si è trasformato in realtà, soprattutto dopo la vittoria a Miss Italia e al suo primo provino. Miriam Leone spiega alla rivista Grazia: “un pomeriggio stavo a Roma, mangiavo un panino in centro, e mi ha fermata un casting per una piccola parte in un film del regista Giovanni Veronesi. Come sempre la mia prima risposta è stata: “No, non ce la faccio”. E poi invece l’ho fatto, e ho passato il provino”. Da allora l’attrice non ha più spesso di recitare.



“VOGLIO ESSERE FIERA DI ME”

Miriam Leone ha appreso la passione per la lettura grazie al padre, che rappresentava per lei un esempio da seguire anche se lui era il più preoccupato al suo esordio nel mondo dello spettacolo: “A inizio carriera, quando ero sotto i riflettori, era spaventato. Adesso invece lo vedo che mi guarda in un modo bello, è contento di me e di mio fratello minore che fa il pianista classico, ha capito che il nostro straniamento era dovuto all’arte. E io sono felice di poter restituire tutto quello che di meraviglioso ho avuto dalla mia famiglia”. Per quanto riguarda i suoi progetti per il futuro, l’attrice confessa di non poter pensare ad una vita senza recitazione ma di voler essere sempre se stessa, continuando ad ottenere le stesse soddisfazioni che oggi la rendono felice. Spiega infatti al settimanale Grazia: “Voglio volermi bene veramente, essere fiera di me, liberarmi della sindrome dell’impostore, essere in equilibrio con l’amore per me stessa, e non avere paura anche della soddisfazione”.