Alberto Angela torna in libreria con “Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità”. Il suo obiettivo è spiegare perché questa donna è entrata nel mito, ma non tutti ritengono che riesca a trasportare i lettori come per magia nel palazzo reale di Alessandria. È L’Inkiesta a stroncare l’ultima opera del divulgatore, «un soft porno». Il modo in cui ha raccontato l’incontro tra Antonio e Cleopatra, a Tarso, è definito «l’apice del trash» perché Alberto Angela ha paragonato Cleopatra a Lady Gaga. La reazione di Antonio è invece paragonata a Jim Carrey. «Questa non è divulgazione ma un attentato all’intelligenza, è ammettere platealmente che i tuoi lettori sono teleutenti deficienti, sordi a ogni sapienza», scrive L’Inkiesta. Al netto delle pagine cronachistiche, in cui non mancano dati, c’è un racconto che viene paragonato ai libri Harmony. Si fa riferimento a due frasi: “Quasi certamente tra loro scatta la scintilla del sesso fin dalle prime serate”. E quindi sorge il dubbio: «Ma che cavolo ne sa il giornalista-divulgatore-voyeur», scrive L’Inkiesta. Nel mirino anche la frase “In una rovente storia di passione e sesso, i due si cercano, i loro corpi si avvinghiano, le loro bocche si uniscono e i loro sensi si fondono”, che sarebbe da censura per L’Inkiesta.
ALBERTO ANGELA E IL LIBRO SU CLEOPATRA
Alberto Angela ha parlato di Cleopatra, la regina più famosa dell’antichità, anche per La Stampa. E lo ha fatto svelando anche alcuni falsi miti che da secoli accompagnano questa figura. Sovrana, moglie e madre, amante e grande stratega, una donna unica, ma non bellissima come invece è stata rappresentata anche al cinema. «Non era una donna bellissima, né aveva un fisico seducente. Era minuta, piccola, non colpiva per l’aspetto, aveva una voce dolcissima, ma le sue parole pungevano come dardi», ha raccontato il paleontologo e divulgatore scientifico. In molti si interrogano sul suo viso e il suo naso. Nell’intervista il conduttore di Ulisse ha allora spiegato di aver chiesto al Ris di ricostruirne il volto. «Ed effettivamente aveva un naso pronunciato che le dava carattere. Ma erano i suoi occhi la parte più potente del volto, lei colpiva per il suo sguardo».