Alice Pagani non ha niente a che vedere con Ludovica, la baby-squillo che interpreta nella serie tv Netflix. Ci tiene a specificarlo: “Ho studiato molto per diventare lei”. Baby – questo il titolo della serie – è liberamente ispirata allo scandalo dei Parioli. Il liceo è intitolato a Carlo Collodi; Ludovica, che lo frequenta, è il Lucignolo della situazione. Con sé trascina anche l’amica Chiara (Benedetta Porcaroli), ed entrambe finiscono per vendersi senza un vero motivo. Non i soldi, come nel caso di cronaca, e nemmeno l’amore; perché il sesso è una cosa ben diversa. Ma in fondo è proprio quello che cercano: Ludovica e Chiara – stereotipo docet – sono due ragazze abbandonate a loro stesse. “Ho potuto discutere di Ludovica veramente alla pari”, racconta Pagani al Corriere, “e mi sono sentita a mio agio nel domandare, per esempio, di cambiare una battuta se sentivo che veniva più naturale. La loro visione era la mia. Un aspetto importante per me che non sono di Roma, e nella serie interpreto una ragazza dei Parioli, era per esempio il linguaggio: sembrerà una sciocchezza, ma ho dovuto imparare a dire bene a’ ma’, cioè mamma in romano. Ho passato una notte intera a ripeterlo davanti allo specchio”.
Alice Pagani: persona, personaggio e personalità
Costruire il personaggio è stato facile, ma non immediato. “Non vengo da una scuola dove si indossano delle divise, che rendono tutti uguali”, dichiara Alice Pagani. “A me poteva anche sembrare divertente e inusuale, ma dovevo tenere presente che Ludovica non è contenta dell’obbligo: è una ragazza diversa, ma non può mostrarlo tramite l’abbigliamento. Dovevo usare il corpo per far vedere quant’è alternativa, fuori dal comune. E soprattutto quant’è sola ogni volta che si aggira tra i corridoi. Ho lavorato molto per ricreare una camminata specifica, rumorosa, pesante. E io… beh, sono in genere molto meno punk di lei”. La “morale” di Baby è la seguente: “Non bisogna colpevolizzarsi troppo per i propri sbagli. Occorre seguire l’istinto perché anche un errore, se fatto con amore e purezza, aiuta comunque la crescita e la costruzione della propria identità”.