A Cinzia Leone non è mancata la televisione. Ma alla televisione è mancata lei: l’ultimo programma a cui ha preso parte è Tunnel, nel 1996. Poi più niente. Almeno fino alla Tv delle ragazze, di recente tornato in onda in versione riveduta e corretta. C’era anche lei, nelle 4 puntate trasmesse finora. “Ho fatto tanto teatro, nel frattempo. Dopo la malattia che mi aveva colpito è stata durissima”. Così si racconta in un’intervista alla Stampa: “All’improvviso ti rendi conto di essere senza identità. Ho dovuto lavorare molto su me stessa, nel profondo. La malattia mi ha fatto a lungo riflettere. Su tutto: sulla politica, sulla vita, sulle persone”. Poi però è andato tutto bene: “Mi ha salvato l’istinto artistico, la consapevolezza che senza questo lavoro che amo non ce l’avrei fatta. E il superamento di questa esperienza mi ha rimessa in pista”.
Cinzia Costa, il riscatto alla Tv delle ragazze
Continua Cinzia Costa: “Gli Stati generali della Tv delle ragazze mi hanno dato la chiave per buttare alle spalle tutto il dolore che ho conosciuto. E questo ha un enorme significato per me. Il mio bagaglio artistico è cresciuto insieme al mio lavoro sulla vita”. La ricordiamo come la Vaccaroni, fedelissima dello Stato “e ancor più dell’Arma dei Carabinieri”. “Trova sempre un capro espiatorio: la terribile Troika, le banche, i mutui. Insomma, la colpa non è mai nostra”. Un personaggio che funziona, ora come allora: “L’ho inventato molti anni fa. Vivevamo una crisi importante, si era svalutata la lira, la politica arrancava. Ma lei si può permettere qualsiasi battuta, è surreale e proprio per questa vicina al popolo. Ha in sé un germe di carità molto potente, sintetizza il terrorismo collettivo”. Non si direbbe che abbia 30 anni: sembra nata ieri (anzi, oggi).