Renato Zero non ha bisogno di presentarsi. Lui è la rivoluzione, il simbolo dell’emancipazione sociale e sessuale, di un’epoca in cui chi voleva fare questo mestiere doveva sapersi vendere, doveva adattarsi alla strada e alla fame senza sperare in talent show o social. Lui lo sa bene così come lo sanno i fan che in questi anni lo hanno seguito sempre e comunque, nel suo rumore e nei suoi colori ma anche quando sceglieva un silenzio assordante o la sobrietà. Renato Zero sa sempre cosa dire e quando dirlo e anche le sue interviste diventano poesie e viaggi introspettivi che sembrano leggere dentro l’anima di chi lo ama e apprezza la sua musica. Dopo la lunga intervista rilasciata a Mara Venier a Domenica In un paio di settimane fa, il cantautore romano torna a raccontarsi a Tv Sorrisi e Canzoni ammettendo gioie e dolori di questo mestiere ma alzando il velo sulla sua vita e su quello che arriverà in futuro.
IL PREMIO ALLA CARRIERA E IL FESTIVAL DI SANREMO
Renato Zero non sa ancora se riuscirà ad uscire con un nuovo cd nel 2019 ma sicuramente qualcosa bolle in pentola e nell’intervista al settimanale lo conferma anche se tace sul Festival di Sanremo e la sua presenza all’Ariston nascondendosi dietro un laconico quanto chiaro: “Ne dobbiamo davvero parlare?”. A quanto pare nei suoi piani non c’è quello di presenziare alla prossima edizione firmata da Claudio Baglioni e anche in caso di premio alla carriera il suo pensiero è molto chiaro: “Non mettiamo il carrozzone davanti ai buoi. Lo accetterei? Nì, aspetterei i miei funerali per quello”. Nella sua carriera, lunga ormai cinque decenni, Renato Zero ha scritto oltre 500 canzoni che, proprio come tappe di un lungo percorso, lo hanno reso “la quercia che è adesso segnando stabilità intellettuale ed emotiva“. Adesso Renato Zero non è più quel ragazzino che si travestiva e trasgrediva per punire suo padre e attirare l’attenzione ma un cantautore che nella sua carriera ha toccato tutte le note dell’anima e che ha messo insieme la sua famiglia “che ha scelto e si è lasciato scegliere” per la felicità di tutti.
LA VITA E LA MALINCONIA
“Non rinnego le avventure scellerate di un tempo” ma adesso Renato Zero racconta di essere un padre e un nonno di due nipotine che sembrano “gemelline e che porto spesso in giro”. Tra poco tutti e tre partiranno per Londra, per uno dei loro viaggi di famiglia, ma sicuramente quello che riesce a definire bene è che la loro è una famiglia democratica che si fonda sull’amore e sulla scelta che ha fatto adottando Roberto, frutto della sua fame di vita, la stessa che i suoi nonni gli hanno tramandato quando era piccolo. “La malinconia è un sentimento che arriva quando i ricordi sono più forti del presente, è un sentimento per vecchi” che è ancora lontano da lui anche se, quando si guarda indietro, lo fa sempre con un po’ di magone e sentimenti contrastanti. I sorcini saranno sicuramente felici delle sue parole e della sua voglia di andare avanti e quindi non resta loro che attendere il 2020 prima di capire se ci saranno nuove canzoni e una nuova tappa da aggiungere al suo e al loro percorso.