Chi l’ha detto che i cantautori sono tutti maschi? Giovanna Marini ne è la prova contraria. Questa sera, Le ragazze le dedica un breve spazio in cui raccontare le tappe salienti della sua carriera. Giovanna è un talento musicale di altissimo livello. Ha studiato musica con Segovia e conosciuto Pier Paolo Pasolini, che le ha permesso di muovere i primi passi nell’ambito dell’etno-musicologia. Fu lui, infatti, a suggerirle questa strada: Giovanna è nata per cantare le comunità rurali, per dare voce al popolo dell’Italia periferica. Ma non per questo meno dotta: è il “popolo” di Bella ciao, che dà pure il nome al suo recente spettacolo teatrale. Giovanna nasce a Roma da una famiglia di musicisti, Giovanni Salviucci e Ida Parpagliolo. Rimane orfana prestissimo, poco dopo la sua nascita, e subito sceglie di seguire le orme del padre. Così si diploma al conservatorio Santa Cecilia di Roma, per poi perfezionare gli studi in chitarra classica.
Chi è Giovanna Marini
La formazione di Giovanna Marini è di stampo classico. Gli strumenti antichi (vd. il liuto) l’affascinano fin da subito. Il cognome Marini le deriva dal primo matrimonio con Pino, fisico nucleare, con cui vive per un breve periodo a Boston (Usa). Tra gli artisti che ha conosciuto e con cui ha collaborato si ricordano, oltre al già citato Pasolini, anche Italo Calvino, Roberto Leydi, Gianni Bosio, Diego Carpitella, Alberto Mario Cirese, Cesare Bermani, Giulio Angioni e Alessandro Portelli. La paternità del “canto sociale” è da attribuire, oltre che alla stessa Marini, anche a Cirese. Insieme diedero vita alle storie orali cantate, il tramandare gli eventi storici mediante la musica. Nei primi anni di carriera, Giovanna raggiunge numerosissimi dialetti e lingue regionali. Tra queste si annovera il sardo, che le viene insegnato dal poeta Peppino Marotto. Da Marotto apprende inoltre la versificazione popolare improvvisata.
Gli ultimi anni
Giovanna Marini è stata tra i primi musicisti della Scuola Popolare di Musica del quartiere Testaccio. In passato venne eletta presidente, e attualmente lo è ad honorem. Nello stesso istituto si esibisce con Giancarlo Schiaffini, Michele Iannaccone e Eugenio Colombo. Memorabile l’opera del 1989, quando mette in musica la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. In seguito fonda il Quartetto Vocale di musica polifonica. Alla fine dello scorso secolo compone le cantate Correvano coi carri, Cantate de tous les jours e la Cantate profane à quarte voix. Fanno parte del gruppo, oltre alla Marini, anche Patrizia Nasini, Patrizia Bovi e Francesca Breschi.