Maurizio Rosazza Prin è una delle “vecchissime” conoscenze di Masterchef Italia. Originario di Como, oggi vive a Milano e ha 39 anni. La seconda edizione del programma lo vide protagonista (quasi) assoluto: memorabili i suoi impiattamenti, scenografici e stuzzicanti al punto giusto. L’estetica era senza dubbio il suo piatto forte; non è un caso che i giudici lo paragonassero a un pittore. Oggi Maurizio torna alla carica in Masterchef All Stars Italia, lo spin-off che è anche un po’ best of. Maurizio, almeno, fa parte dei migliori di tutte le edizioni. “Ho perso al finale di Masterchef per una panna cotta”, ricorda a Skytg24, “da quel momento ho capito che non avrei più ordinato la panna cotta al ristorante. Anzi, quando la nominano, insieme all’ananas e al tartufo nero, mi viene una crisi epilettica”. Quella sconfitta ancora se la sogna: è un incubo, s’intende.
Maurizio Rosazza Prin, il punto debole: “la pasticceria”
Maurizio Rosazza Prin è uno agguerritissimo: “Mi sento come in Rocky 2: è la mia vendetta. Sogno questa rivincita da anni, anche perché sono una persona super competitiva. Sono lì per vincere ma soprattutto per creare. Ad ogni costo. Mi aspetto avversari con un coltello in mano, uno fra i denti e uno da infilzarti dietro la schiena”. Una bella scena. Dolorosa, ma fortemente evocativa: “Sembra un super carrozzone di eroi che hanno avuto la mia stessa genesi, ognuno a modo suo”. Prima si parlava di coltelli; lui, un tallone d’Achille, ce l’ha eccome. “Mi aspetto giudici severi e Iginio ancora più extraterrestre: lui è il mio incubo peggiore. Come la pasticceria, che odio”. Non sa pensare a un vero piatto forte: “Cambia ogni 3 mesi. Non mi affeziono mai alle mie opere come ai miei piatti. L’ho imparato dalla pittura e dalla creatività, bisogna essere sempre contemporanei. Un giorno è una melanzana laccata con taglio degno di Lucio Fontana, il giorno dopo una zuppa thai con l’acqua di cozze”.