Grande attesa per il nuovo film di Paola Cortellesi in uscita il 27 dicembre dopo che Come un gatto in tangenziale si è rivelato il film più visto del 2018 con un incasso di 9 milioni di euro. Si intitola La befana vien di notte con regia di Michele Soavi: vorrei diventasse un classico per l’infanzia dice l’attrice. Ma è anche un film che ha a tema il bullismo. La befana, dice Cortellesi, rispetto a un Babbo Natale che viaggia con tutti gli onori, è una vecchia con le scarpe rotte e la scopa, nel film si gioca su queste differenze fra i due. Anche lei vittima di bullisimo da bambina: “Al primo anno alle medie ero molto timida e brava a scuola, fisicamente lungona. Mi prendevano in giro sui difetti fisici, ero a disagio non riuscivo a reagire”.



BABBO NATALE E LA BEFANA

Un film dedicato ai bambini con al centro la loro crescita, come ci si comporta in società, spiega Paola Cortellesi. Manca, le viene chiesto nel corso di questa intervista pubblicata dal Corriere della sera, il cinema che si occupa dell’oggi: “E’ vero, il populismo, il sovranismo. E’ quello che farò con mio marito Riccardo Milano nel prossimo film”. Nel film l’attrice recita due ruoli, la maestrina e la befana: “Avrei voluto essere Rita Levi Montalcini, una persona che faceva bene all’umanità. Oppure una grande pianista o danzatrice, in ogni caso una donna coraggiosa”. La differenza tra Babbo Natale e la befana? “Tutti e due devono accontentare i sogni dei bambini alimentare il momento del sogno. I bambini credono in tante cose con i loro occhi meravigliosi”.

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