Jack La Cayenne è tra i protagonisti di Unici in onda nella sera di Natale su Rai Due. Il personaggio si è confessato e ha raccontato diversi simpatici episodi della sua carriera, tra tutti quello della mitica tazzina. In uno show di molti anni fa infatti La Cayenne sembrava mangiarsi una tazzina, infilandosela totalmente in bocca. È lui stesso a svelare: “Non ho mai mangiato una tazzina, me la infilavo solo tutta in bocca. Perché ho fatto quel numero? Me lo richiedeva Trapani a Non Stop“. Sicuramente i più grandi ricorderanno il successo della trasmissione andata in onda su Rete 1 dal 1977 al 1979 e campione di incassi. La trasmissione era prodotta da Alberto Testa, Giancarlo Magalli, Mario Pogliotti e anche Enzo Trapani che ne curava pure la regia. Furono in tutto dodici puntate nell’arco di due stagioni e di uno show scanzonato e divertente fu protagonista anche Jack La Cayenne e la sua tazzina. (agg. di Matteo Fantozzi)
“Celentano? Ero io il Molleggiato!”
Jack La Cayenne è uno dei protagonisti di “Unici – Non stop – la stagione dei talenti“, lo speciale televisivo che Rai2 ha dedicato alla trasmissione cult degli anni ’70. Due ore e mezzo di filmati, sketch e momenti estrapolati dalla trasmissione comica che ha rivoluzionato la storia della tv italiana. Il programma, in onda martedì 25 dicembre 2018 in prima serata su Rai2, si preannuncia un appuntamento davvero imperdibile per rivedere il debutto di giovani artisti diventati oggi delle vere e proprie star dello spettacolo italiano, ma anche ricordare chi purtroppo non c’è più. “Non stop” ha visto nascere talenti del calibro di Massimo Troisi, Lello Arena, Enzo De Caro, Marco Messeri, Carlo Verdone, Francesco Nuti e anche Jack La Cayenne.
Jack La Cayenne: “Ho in casa un filmato in cui mostro a Celentano come muoversi quando canta 24mila baci”
Durante un’intervista rilasciata a “Il Giornale”, Jack La Cayenne ha raccontato un aneddoto davvero particolare. “Ho in casa un filmato della Rai in cui mostro a Celentano come muoversi quando canta 24mila baci” ha dichiarato il ballerino, mimo e fantasista italiano che negli anni ’70 ha fatto conoscere il rock’n’roll al pubblico italiano. Quando si muoveva Jack era una forza della natura: snodato completamente era in grado di fare gesti e passi inimitabili. Un vero fantasista in grado di alzare una gamba ed usarla come una chitarra. Inizialmente era lui “il molleggiato” dello spettacolo italiano, ma poi questo soprannome è stato dato ad Adriano Celentano. Ecco come è andata: “Il 18 marzo 1957 ero nel cartellone del Primo festival del r’n’r al Palazzo del Ghiaccio di Milano con il nome di Torquato il Molleggiato. Poi successe una cosa strana. Io, Enzo Jannacci ed altri uscimmo dal Palazzo per bere un caffè e nel frattempo arrivò l’ordine della Questura di sospendere lo spettacolo. Ma c’era troppa gente all’interno, così decisero di fare lo show ma di non far rientrare nessuno, nemmeno noi artisti. Tutti videro Adriano muoversi come un ossesso e i giornalisti fecero il resto…da allora fu lui il molleggiato e io cambiai nome”.
L’amicizia con Adriano Celentano
Nonostante ciò l’amicizia tra Jack La Cayenne e Adriano Celentano è rimasta sempre uguale. Il ballerino e mio, intervistato da Il Giornale, ricorda: “Adriano partì per il militare, come Elvis, e io continuai ad esibirmi in tutta Italia, quando tornò andammo in tournée, sui cartelloni c’era scritto I Ribelli di Adriano Celentano con Jack La Cayenne”. Durante la tournée Celentano si esibiva sulle note de “L’orologio matto”, cover italiana di “Rock Around the Clock”, e Tutti Frutti. Poi la svolta e il grande successo con “24 mila baci”. Non da meno però Jack, che come ballerino divenne uno dei richiesti al mondo con spettacoli da Londra a Tokyo. “Devo dire che i miei numeri facevano colpo” – racconta l’artista, che durante il programma Non Stop è diventato famoso per un numero davvero originale: si infilava in bocca una tazzina del caffè. “È un trucco che mi ha insegnato Walter Chiari. Eravamo a Madrid con Vittorio De Sica e Memmo Carotenuto per girare il film Gli zitelloni e io feci vedere a Walter come mi mettevo in bocca l’intera mano. Lui fece la stessa cosa con la tazzina da caffè: da allora quello è diventato uno dei miei numeri preferiti” ha raccontato Jack.