Il 30 settembre del 1868, precisamente 150 anni fa, veniva pubblicato uno dei libri che sarebbe poi diventato tra i più famosi e letti al mondo. Piccole Donne è il celebre capolavoro di Luisa May Alcott, considerato fra le 100 opere più importanti della letteratura americana. Un romanzo che non è soltanto la storia di quattro sorelle, ma che rappresenta a chiare lettere uno scorcio storico che è quello della guerra di secessione. Louisa May Alcott, l’autrice di questo evergreen, era una convinta femminista e antischiavista, con una formazione culturale tutt’altro che trascurabile. Caratteristiche che, chi ha letto Piccole Donne, può ritrovare senza grandi difficoltà. Nonostante le sorelle March, protagoniste del romanzo, siano molto differenti tra loro, sono rappresentate dalla Alcott come donne forti, dalla grande generosità. E Jo March è la più rappresentativa in questo senso.



Louisa May Alcott come Jo March ma con una differenza

Ciò che però molti non sanno è che Jo March di Piccole Donne è praticamente l’autoritratto della scrittrice Louisa May Alcott, con l’unica differenza che nel romanzo Jo si sposa, mentre la scrittrice rimase nubile. Ben poco si sa degli amori della Alcott, anche se le attrazioni fatali e talvolta perverse descritte nei suoi libri, pubblicati con lo pseudonimo della Barnard, è molto probabile che non le fossero del tutto estranee. Addirittura, in molti ipotizzano che la scrittrice fosse in realtà omosessuale. In un’intervista rilasciata alla scrittrice americana Louise Chandler Moulton, la Alcott giustificò il fatto di essere rimasta nubile, dichiarando: “… perché mi sono innamorata di tante belle ragazze e mai di un uomo”.

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