Domani sera, sabato 29 dicembre 2018, sulla rete ammiraglia di Casa Mediaset, andrà in onda lo speciale dal titolo “Io e Lucio: Dalla-Morandi, solo 30 anni fa”, con protagonisti – ovviamente – Gianni Morandi al fianco di Lucio Dalla, raccontando la storia di una grande amicizia fatta anche di musica. “Non potrò mai dimenticare quando mi telefonarono per dirmi che non c’era più”, ricorda Morandi intervistato da Silvia Fumarola per La Repubblica. Per lui infatti, il celebre cantautore era oltre che speciale ed imprevedibile, anche una persona di una generosità straordinaria. La serata di domani nasce dalla volontà di omaggiarlo ancora, per rendere viva una storia partita da Bologna nel 1963, quando andavano a vedere una squadra che vinceva lo scudetto. Il famoso tour insieme “Dalla-Morandi” è entrato nella storia della musica, e non solo per i 139 concerti che hanno tenuto sia in Italia che nel mondo. Gli eventi dal vivo nacquero nel 1988, quando il nostro Paese veniva fuori dall’incubo delle Brigate Rosse, Occhetto era segretario del Pci e c’era Craxi: “Tutti facevano meno politica ma frequentavano le palestre”.
Gianni Morandi e Lucio Dalla, il ricordo di un’amicizia magica
Gianni Morandi e Lucio Dalla raccoglievano un pubblico immenso e trasversale. Tra i ricordi speciali anche il tutto esaurito al Madison Square Garden di New York. Dalla musicalmente era l’unico, così come ricorda l’amico: “Risentire le sue canzoni oggi fa impressione!”. La loro amicizia è sempre stata eccezionale anche durante i litigi: cosa succedeva? “Urla e strilli. Ma c’era sempre l’affetto, diceva che ero il “pazzo di Monghidoro”. Mi chiamava Psycho. Aveva fatto dichiarazioni su Sanremo, “E’ un gran circo, non ci vado”, e mi ero arrabbiato: “Ma come, proprio nell’anno in cui conduco io il festival?”. Ripeteva: “L’ho detto per gioco”. Lucio non era capace di litigare, voleva fare subito pace”. Poi per dimostrare la stima, si era presentato anche al Festival: “l’ultima cosa che ha fatto in Italia”. Lui invece, questo anno dirà no a Sanremo: “Sono andato 15 volte: sei in gara, due da conduttore, poi ospite. Basta. Tutto già visto”. E sul figlio più piccolo Pietro, che fa il trapper dice: “E’ fissato, e non vuole condividere niente con me. “Mi raccomando” mi ha detto “sui social io non esisto con te, se no mi rovini l’immagine”. È molto simpatico, io spero che continui a studiare all’università”.