Attraverso i racconti di Gianni Morandi, nella trasmissione “Io e Lucio: Dalla-Morandi, solo 30 anni fa”, ripercorreremo la vita, le difficoltà e la carriera di Lucio Dalla e l’amicizia che aveva col cantante. Non tutti sanno che, alla sua morte, Lucio Dalla ha lasciato un’eredità immensa, in immobili e milioni di euro. In mancanza di testamento da parte del cantante, tutti questi beni sono stati suddivisi tra i suoi cugini. Nel 2013, gli eredi, fortemente sollecitati dai fan e dagli amici, hanno però deciso di mettere in vendita alcune proprietà per realizzare una Fondazione intitolata a Lucio e alla sua grandissima creatività. Oggi, grazie a Gianni Morandi, scopriremo dettagli inediti della vita privata e della carriera di uno dei cantautori che ha fatto la storia della musica italiana. (Aggiornamento di Anna Montesano)



“UN MERAVIGLIOSO OMAGGIO TRA MUSICA E PAROLE”

Lucio Dalla

sarà il grande protagonista dello show condotto da Gianni Morandi in prima serata Canale 5 e intitolato “Io e Lucio: Dalla-Morandi, solo 30 anni fa“. In esso Gianni nazionale ripercorrerà i momenti più belli del tour condiviso nel 1988 nel quale la coppia ha portato alla ribalta, duettando, alcuni indimenticabili successi. Come non ricordare, a tal proposito, le esibizioni in “Occhi di ragazza” , “Caruso” o “Uno su mille” ancora oggi indelebili nella mente dei fan della coppia. Attraverso alcuni filmati originali, verranno ricostruiti aneddoti sull’amicizia tra Lucio e Dalla, scherzi e retroscena di una delle collaborazioni artistiche rimasta poi nella storia della musica italiana. Un racconto apprezzato anche da Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5, che ha così dichiarato: “Io e Lucio è un meraviglioso omaggio tra musica e parole, a uno dei cantautori più talentuosi e amati di sempre. Sono davvero orgoglioso di poter regalare ai telespettatori di Canale 5 una serata così speciale ed emozionante”.



I RICORDI DI GIANNI MORANDI

Gianni Morandi

ricorderà questa sera l’amico Lucio Dalla, scomparso il 1° marzo 2012 a causa di un infarto in un hotel di Montreux, cittadina svizzera dove si era esibito la sera precedente. La sua musica, però, continua ad essere amata dagli italiani che su Canale 5 potranno riascoltare alcuni dei suoi più grandi successi nel programma di Gianni Morandi intitolato “Io e Lucio: Dalla-Morandi, solo 30 anni fa”. L’amicizia tra i due artisti è stata ricordata dallo stesso conduttore in una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, nella quale ha parlato di un rapporto spesso conflittuale ma caratterizzato comunque da un grande affetto: “Tra noi urla e strilli. Ma c’era sempre l’affetto, diceva che ero il “pazzo di Monghidoro”. Mi chiamava Psycho. Aveva fatto dichiarazioni su Sanremo, ‘È un gran circo, non ci vado’, e mi ero arrabbiato: ‘Ma come, proprio nell’anno in cui conduco io il festival?’. Ripeteva: ‘L’ho detto per gioco’. Lucio non era capace di litigare, voleva fare subito pace”.



LA SUA CARRIERA

Nato a Bologna il 4 marzo 1943, Lucio Dalla è stato uno degli artisti italiani più eclettici e innovativi, esprimendosi attraverso varie forme di musicalità. Nonostante la sua formazione jazz, ha attraversato fasi diverse e contrastanti avvicinandosi ad altri generi tra i quali il pop, il beat, la canzone d’autore fino a sperimentare addirittura la musica lirica. All’età di soli 21 anni ha inciso il suo primo 45 giri contenente “Lei (non è per me)”, tradotta da Paoli e Sergio Bardotti. Il brano fu accolto in maniera traumatica al Cantagiro, diventando oggetto di lanci di ortaggi e derrate alimentari. Ma, come spesso accade per i grandi artisti, la carriera prese presto un’altra piega con successi che spesso superarono i confini nazionali. Il primo di essi fu rappresentato dalla canzone “4/3/1943″che partecipò al Festival di Sanremo nel 1971 classificandosi al terzo posto (pur conoscendo la censura) e restando al primo posto della classifica italianalucio per 15 settimane. “Ebbi subito la sensazione di aver fatto qualcosa di veramente grosso, mi commuovevo e per due anni mi sono sempre commosso ogni volta che la cantavo. Poi cominciai a cantarla in pubblico da Bolzano a Palermo era uno scatenarsi di manifestazioni di consensi”, dichiarò Dalla.