Alan Sorrenti è uno dei protagonisti de “L’anno che verrà“, lo show di Capodanno di Rai1 condotto da Amadeus in diretta da Matera. Per l’occasione è stato chiamato ad esibirsi sul palcoscenico allestito presso Piazza Vittorio Veneto di Matera anche l’artista campano che ha presentato al pubblico alcuni dei suoi successi più conosciuti. Durante la prima parte del programma, Alan ha cantato “Non so che darei” e “Tu sei l’unica donna per me”, due hit che hanno conquistato le classifiche di vendita. ” Grazie di avermi invitato qui, in questa occasione speciale, sono felice di essere qui” dice il cantante poco dopo l’esibizione tra gli applausi del pubblico. Ma non è finita qui, visto che dopo il brindisi di mezzanotte, Alan Sorrenti è tornato sul palco per cantare “Figli delle stelle” con cui ha fatto cantare tutto il pubblico di Matera. Un successo senza tempo che, ancora oggi, fa presa sul pubblico. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Alan Sorrenti a L’anno che verrà

Alan Sorrenti torna in tv per un’occasione davvero speciale. Il cantautore, infatti, sarà tra gli ospiti de “L’anno che verrà“, l’evento di Capodanno della Rai condotto da Amadeus in diretta da Matera. Uno speciale appuntamento, che si rinnova per il secondo anno consecutivo a Matera, città della Cultura del 2019. Sul palcoscenico tra i vari ospiti e personaggi dello spettacolo, ci sarà anche Alan Sorrenti pronto a far cantante tutti con la sua “Figli delle stelle”, hit del 1977. La canzone, prodotta da Phil Ramone, per intenderci un produttore che ha lavorato con Elton John, Frank Sinatra, Paul McCartney e tanti altri, è ancora oggi uno dei successi più importanti del cantautore. Intervistato da Il Giornale, Alan ha raccontato: “Quanto tempo è passato e quanto liberi eravamo in quegli anni”. Il cantante recentemente lo scorso anno ha celebrato i 40 anni di una canzone che, ancora oggi, ha mantenuto intatto il suo successo.



Alan Sorrenti e il rock negli anni ’70

Alan Sorrenti ha voluto fare uno speciale regalo ai suoi fan pubblicando “The Prog Years”, un cofanetto in cui ha raccolto tutti gli album progressive rock registrati tra il 1972 e il 1976 prima della svolta pop. “Riascoltandolo, ho pensato fosse un mio provino solo di pianoforte e voce ma poi mi ha conquistato la semplicità e ho deciso di pubblicarlo lo stesso” ha detto il cantante che, parlando di rock, ha rivelato: “era un modo diverso di concepire il rock e di assorbire altre influenze come il folk”. Nato a Napoli, Alan ha ritrovato in alcuni mostri sacri la sua strada artistica e personale: “dai King Crimson alla Pfm a Peter Hammill solista. E Tim Buckley e Leonard Cohen, che mi hanno dato la strada vocale che stavo cercando”. Il momento progressive è durato poco e in tanti hanno visto in alcune sue canzoni dell’epoca riferimenti politici in realtà non presenti. A raccontarlo a Il Giornale è lo stesso cantante: “Nessuna mia canzone aveva contenuti politici. Anche per questo a un certo punto siamo andati a registrare negli Stati Uniti, perché anche il mio grande produttore Corrado Bacchelli aveva capito che, se fossi rimasto in Italia, sarei stato manipolato politicamente”.



Dal progressive a Figli delle stelle

Riguardo gli anni ’70, Alan Sorrenti ricorda: “se un artista non faceva politica, dalla critica era automaticamente degradato a canzonettaro”. Dopo la fase progressive il cantante si è dedicato alla musica pop registrando “Figli delle stelle”, canzone che gli regala la grande popolarità. Un successo travolgente a cui seguono altre hit del calibro di “Tu sei l’unica donna per me” e “Non so che darei”, che supera anche i confini italiani. Su quel periodo storico, il cantante ha detto: “Oggi sono il risultato degli eccessi, delle visioni, degli entusiasmi di quel tempo. Non avevo la razionalità che, come si vede oggi, porta alla normalità. Sognavamo ispirazioni immediate e brucianti e visioni senza alcuna razionalità. Pensavamo, come diceva anche David Bowie, che i testi davvero belli nascono soltanto dall’inconscio”. Intanto Sorrenti ha rivelato che sta lavorando ad un nuovo disco, la cui uscita è prevista il prossimo anno: “forse potrebbe uscire entro la fine dell’anno”.