Emma Marrone

torna a parlare della sua battaglia contro il cancro. La cantante salentina è infatti riuscita a sconfiggere un tumore all’utero, un’esperienza che ha messo duramente alla prova anche i suoi genitori. «È stato molto complicato perché ho visto i miei genitori sgretolarsi davanti a questa notizia, li ho visti invecchiare d’un colpo», ha raccontato Emma negli studi Gedi. L’artista ha portato la sua testimonianza a tanti adolescenti. «Era come se quello che mi stava accadendo in realtà non stesse accadendo a me». E questo le ha dato la forza di staccarsi da tutto e di reagire nei confronti della malattia «con una rabbia e una violenza incredibili». Emma Marrone crede nel destino, così si spiega il fatto che lei sia sopravvissuta a differenza di altre donne che non ce l’hanno fatta. «Credo anche che la propria energia aiuti il corpo a reagire contro la malattia». Quella che ha avuto lei per affrontare questa fase delicata della sua vita.



EMMA MARRONE E IL CANCRO: “LA RABBIA MI HA SALVATA”

«In un momento in cui tutto stava crollando intorno a me, l’unica che ha tenuto duro sono io». Così Emma Marrone raccontando la sua lotta al cancro. La cantante lanciata da Amici non era sola nella sua battaglia, ma ritiene di essere stata la persona più forte in quel momento. «Mi sono proprio inca… Mi sono detta: “Non esiste”. Ho tirato fuori una forma di rabbia, ma non di cattiveria nei confronti della vita, bensì di voglia di resistere e vincere». La lotta personale si è intrecciata con quella portata avanti dalla ricerca e dalle strutture in cui viene messa in campo, perché non sempre sono adeguate. «Quando sono stata operata la prima volta vivevo al Sud, e qui avremmo bisogno di strutture più pronte e preparate». Parlarne ora per Emma Marrone non è sintomo di coraggio: «Ho parlato della mia malattia perché mi sono sentita in dovere di farlo, perché mi rendo conto che ci sono tante persone, ragazze e ragazzi che mi seguono, e nel raccontare quello che mi è successo ho cercato di dare un segnale, di fare qualcosa di positivo per gli altri, per tentare di rompere i pregiudizi che esistono intorno alla malattia. Per dire a tutti che non siamo soli e che si può uscire da tutto questo».



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