La performance dei Bowland sul palco di X Factor stupisce tutti. Specialmente il pubblico social, che ne parla in questi termini: “Comunico a tutti i telespettatori di #XFactor che è possibile suonare con successo una ciotola d’acqua. L’esperimento è stato condotto dai #bowland. Che pazzi, e quanto so bravi. #XF12 #xfactor2018 #XFactor”. Sulla stessa scia il commento che segue: “L’ #xfactor ce l’ha il ragazzo dei #bowland con le sue scelte strumentali #XF12”. Qualcuno gli accorda un po’ meno fiducia: “Seven nation army é un capolavoro enorme. Ahimè, temo che venga stravolto dai #bowland. Curioso. #XFactor #XF12”. “Se c’è una giustizia a questo mondo, i #BowLand non solo andranno in finale, ma la vinceranno e poi governeranno il mondo. #XFactor #XF12”. “I #bowland un’esperienza #mistica #xfactor #xf12”, sintetizza qualcuno. Qui il video dell’esibizione. [agg. di Rossella Pastore]
L’UNICA BAND IN GARA
X Factor 2018
continua il suo fulmineo percorso con il settimo live dell’edizione 2018. Tra i ragazzi più interessanti del talent show più interessante del palinsesto italiano ci sono certamente i Bowland, un trio ben assemblato e certamente convincente. La nuova assegnazione punta certamente ad alzare l’asticella del trio, che fino a questo momento ha dato vita a buone esibizioni, anche se forse non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Due i brani assegnati: da una parte Woodkid e dall’altra una nostra vecchia conoscenza: Gianna Nannini. Il pezzo di Woodkid sarà Iron, un brano particolarmente apprezzato da Lodo. mentre per quanto riguarda la Nannini avremo Amami Ancora. Sarà certamente interessante, in ogni caso, vedere come un gruppo così sperimentale e alternativo come i Bowland si interfacceranno con una cantante nazional-popolare come la rocker senese.
IL SESTO LIVE DEI BOWLAND
E dire che invece nel sesto live di X Factor 2018 i Bowland avevano avuto un brano rock alternativo esattamente come piace a loro. Per chi avesse la memoria corta ricordiamo che il trio era stato chiamato ad interpretare un pezzo storico com Seven Nation Army degli White Stripes, una canzone che è entrata nell’immaginario collettivo soprattutto grazie al calcio e ai magici Mondiali del 2006. Chi, infatti, non la ricorda? Qui i Bowland avevano dato una buona interpretazione del pezzo, rimanendo sempre sulle stesse frequenze giuste. Assieme ad esso, nel sesto live il trio aveva dato vita anche a un inedito Don’t Stop me, canzone creata da loro stessi e prodotta da Pino Pischetola “Pinaxa” e Fabio Gargiulio. Passare da questi pezzi a Gianna Nannini, come dicevamo in precedenza, non sarà certamente la cosa più semplice del mondo, ma farlo potrà essere la cartina di tornasole per vedere all’opera la loro versaitilità all’opera. Non c’è dubbio che riuscire a fare questo salto sarà indicativo di quanto i Bowland siano cresciuti da un punto di vista musicale e soprattutto caratteriale.
MUSICA IRANIANA
I Bowland hanno un suono estremamente particolare, e questo l’avranno capito anche i telespettatori meno esperti musicalmente parlando di X Factor. Il loro sound non è, ovviamente, frutto del caso, ma fa pate delle loro radici più profonde: quelle iraniane. Il trio, infatti, ha iniziato a suonare insieme da quando erano compagni di liceo a Teheran, la capitale dell’Iran. E’ questo il motivo che li vede così distanti dal nostro modo di approcciare la musica, così melodico e, diciamolo, molto nazional-popolare. I tre, una volta terminati gli studi, si sono spostati in Italia, e qui hanno trovato una seconda vita artistica, per così dire: il suono italico si è mischiato a quello iraniano, dando vita a un mix davvero interessante per tutte le orecchie. Nel Bel Paese i Bowland hanno trovato l’America: prima la vittoria del contest Toscana100band, poi il primo album intitolato Floating Trip. Non male come inizio, non c’è che dire, e poi il grande trampolino a X Factor, che li sta vedendo protagonisti in ogni serata. Dopo il Bootcamp la band non ha fatto altro che migliorare giorno dopo giorno… adesso manca soltanto la prova decisiva per il salto di qualità. Quella di Gianna Nannini.