Grande successo per la prima televisiva di Attila di Giuseppe Verdi che ha incantato la Scala di Milano e i telespettatori di Raiuno. Ottimi risultati in termini di ascolti per la Prima alla Scala 2018, l’apertura ufficiale della stagione al prestigioso teatro di Milano. L’opera, diretta dal Maestro Riccardo Chailly con la regia curata da Davide Livermore, ha incollato davanti alla tv ben 1.938.000 spettatori con uno share del 10,8%. Il picco massimo è stato raggiunto poco prima delle ore 20.00 con ben 2.926.000 spettatori. Poco dopo alle ore 20.08 è stato registrato un ulteriore picco di circa 16,1% di share in occasione del momento de l’Inno di Mameli con la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella nel Palco Centrale. Si tratta di risultati d’ascolto degni di nota per l’opera trasmessa su Rai1 con la regia televisiva curata da Patrizia Carmine. Emozionanti le parole espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, riferendosi al direttore Riccardo Chailly, ha dichiarato: “la cultura e la musica sono un baluardo della democrazia”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
LA DIRETTA SU RAI1
Grandi applausi, ottime recensioni e tanti complimenti per i protagonisti che ieri hanno riacceso la luce sul palco del Teatro alla Scala con la consueta prima. Questa volta a dare il via alla nuova stagione di lirica a Milano è stato Attila di Giuseppe Verdi e il messaggio alla nazionalità e all’accoglienza non è mancato. Se dal teatro tutti sono usciti soddisfatti e felici dopo una scrosciata di applausi, sembra che il pubblico di Rai1 non abbia dato il giusto spazio all’opera in tv. In particolare, la diretta pensata dalla tv pubblica ieri pomeriggio ha registrato il al 10%, quasi metà di quello del concorrente diretto di Canale 5 che ieri sera ha brillato nella gara degli ascolti. Sicuramente in questo caso il servizio pubblico della Rai ha fatto il suo dovere e si chiuderà un occhio sul risultato ottenuto ma se fosse stato migliore questa mattina sarebbero arrivati sicuramente comunicati stampa e tutto quello che di solito viene pubblicato in caso di “vittoria”. (Hedda Hopper)
LE PAROLE DI ROBERTO MATTIOLI
Momento molto importante al Teatro della Scala, quello degli applausi, con la chiusura di Attila di Giuseppe Verdi. Roberto Mattioli, ospite su Rai Uno come opinionista, commenta così l’opera: “Tanti applausi alla fine, una cosa davvero molto bella. Inoltre il pubblico ha cantato l’inno di Italia, esce fuori un messaggio straordinario dalla Scala. E’ stato un gesto grandioso”. Sulla regia: “E’ stata molto furba con grande spettacolarità, ma ci sono anche tanti contenuti. Si tratta di un’opera innovativa. Mi sembra davvero interessante che l’innovazione tecnologica sia un miglioramento e non una minaccia. Ottimo segnale a mio avviso”. Tutti entusiasti per il talento, le capacità e le performances dei protagonisti sul palco. Dai cantanti al regista, la festa non è finita al Teatro la Scala di Milano. Tutti in piedi per applaudire i protagonisti di Attila. La stagione della lirica comincia nel migliore dei modi. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
LE PAROLE DI SERGIO MATTARELLA
Ad assistere alla Prima della Scala 2018, con Attila di Giuseppe Verdi, c’è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Durante la prima pausa si è intrattenuto nei camerini col direttore d’orchestra Riccardo Chailly e tutti gli artisti protagonisti: “L’Attila mi sta piacendo molto” ha commentato Sergio Mattarella. Tra gli altri ospiti di spicco al Teatro la Scala di Milano anche il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, uno dei primissimi ad arrivare a Teatro: “Milano è come la prima della classe che dovrebbe passare i compiti agli altri”, ha dichiarato il ministro. Adesso in diretta tv su Rai Uno sta andando in onda la seconda parte, a stretto giro dovrebbe cominciare il terzo atto. L’opera di Giuseppe Verdi, Attila, entra nel vivo. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
AMEDEO MINGHI INTRODUCE IL SECONDO ATTO
Tra gli ospiti di Milly Carlucci per la diretta tv della prima della Scala, con Attila di Giuseppe Verdi, c’è il cantante romano Amedeo Minghi. Il classe 1947 ha commentato la prima parte dello spettacolo che sta illuminando il venerdì sera della cultura milanese: “Io sono proprio li a due passi, è impressionante perchè gli interpreti ti guardano e ti vedono. Come cantano questi ragazzi è incredibile”. Poi ha spiegato: “Giuseppe Verdi era specializzato nel canto, usa il coro come fosse un cantante. Il coro non è una parte secondaria, anzi è protagonista. Verdi aveva questa grandissima capacità di scrivere per i cantanti, tirando fuori il loro meglio”. La Carlucci trasmette alcuni filmati tratti dalla cinematografia internazionale e italiana in cui Giuseppe Verdi è stato omaggiato con le sue straordinarie melodie. Dopo la pubblicità potrà finalmente cominciare il secondo atto. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
FINE PRIMO ATTO
Attila si sveglia confuso: un sogno ha turbato il suo riposo. Il capo degli Unni non sa se attaccare o meno Roma: un vecchio, nella sua mente, gli ha ordinato di tornare indietro e non violare il luogo sacro. I suoi dubbi vengono alimentati da un canto sacro, che ode appena dopo gli squilli di tromba. Ma Uldino gli suggerisce di stare tranquillo: non c’è nessuna possibilità che quello che ha visto corrisponda al vero. Per questo il Re ordina al suo esercito di partire alla volta di Roma. “Che fia?”, domanda Attila quando sente le voci. “Non questo è l’eco delle mie trombe. Aprite, olà!”. E poi chiede a gran voce: “Chi viene?”. Dal dietro le quinte compare un coro di vergini. “Uldino!”, chiama Attila, “È quello il bieco fantasma”. Ebbene, il sogno premonitore si è avverato: la sua impresa ha scomodato persino il Papa, che è giunto al suo cospetto per ordinargli di arretrare. “Qui l’uom s’arretra, dinanzi ai Numi prostrasi il re!”, canta Attila con la coda tra le gambe. “Oh, dell’Eterno mira virtude!”, risponde il coro. La morale: “Da un pastorello vinto è Golia”. Degna di nota la scenografia, che alla fine si “dissolve” come vapore: termina così il primo atto. [agg. di Rossella Pastore]
DAL PROLOGO ALL’ATTO PRIMO
La seconda parte del prologo mette da parte il protagonista. Attila viene momentaneamente congedato, mentre entrano in scena alcuni eremiti del Rio Alto. Di fronte a un altare improvvisato, con una croce fatta di legno grezzo, i fedeli lodano e pregano il Signore. L’immagine più evocativa è la ricomposizione della statua della Madonna, andata distrutta a seguito dei combattimenti. La notte appena trascorsa ha lasciato tutti sconvolti. Chi non ha rinvenuto ferite fisiche, n’è uscito emotivamente sconvolto. Foresto è il primo ad accusare dolore: ha perso Odabella, la sua amata, che al momento è prigioniera. Non sa che è stata “graziata” da Attila, e lo stesso Attila la vuole per sé. Il cavaliere Foresto è uno dei fuggiaschi. I suoi compagni lo invitano a sperare: c’è ancora possibilità che lei sia viva. E infatti è così, dal momento che Odabella si trova nel campo di Attila. Fine prologo; inizia il secondo atto. La protagonista è proprio l’amata, che si mette in contatto – seppur virtualmente – con il padre e Foresto. Alla fine Foresto appare davvero, e l’accusa di tradirlo col nemico. “Qui fra le tazze e i cantici”, intona, “sorridi all’omicida. E la tua patria in cenere, pur non ti cade in mente/del padre tuo morente”. Ma il cavaliere ha frainteso: Odabella vuole “solo” vendicarsi. [agg. di Rossella Pastore]
DAL PROLOGO ALL’ATTO PRIMO
La seconda parte del prologo mette da parte il protagonista. Attila viene momentaneamente congedato, mentre entrano in scena alcuni eremiti del Rio Alto. Di fronte a un altare improvvisato, con una croce fatta di legno grezzo, i fedeli lodano e pregano il Signore. L’immagine più evocativa è la ricomposizione della statua della Madonna, andata distrutta a seguito dei combattimenti. La notte appena trascorsa ha lasciato tutti sconvolti. Chi non ha rinvenuto ferite fisiche, n’è uscito emotivamente sconvolto. Foresto è il primo ad accusare dolore: ha perso Odabella, la sua amata, che al momento è prigioniera. Non sa invece che è stata “graziata” da Attila, e lo stesso Attila la vuole per sé. Il cavaliere Foresto è uno dei fuggiaschi. I suoi compagni lo invitano a sperare: c’è ancora possibilità che lei sia viva. E infatti è così, dal momento che Odabella si trova nel campo di Attila. Fine prologo; inizia il secondo atto. La protagonista è proprio l’amata, che si mette in contatto – seppur virtualmente – con il padre e Foresto. Alla fine Foresto appare davvero, e l’accusa di tradirlo col nemico. “Qui fra le tazze e i cantici”, intona Foresto, “sorridi all’omicida. E la tua patria in cenere, pur non ti cade in mente/del padre tuo morente”. Ma il cavaliere ha frainteso: Odabella vuole “solo” vendicarsi. [agg. di Rossella Pastore]
L’ENTRATA IN SCENA DI ATTILA
La Prima della Scala 2018 è inaugurata dall’ingresso in pompa magna di Sergio Mattarella. Il Capo di Stato, grande assente delle scorse stagioni, è tornato a teatro in compagnia della figlia Laura. Abito blu per quest’ultima: l’eleganza è di casa. Mattarella e First Lady sono in tribuna d’onore. In platea, l’apertura del sipario è accolta da un lungo applauso; Riccardo Chailly inizia ufficialmente con l’Inno di Mameli. Attila entra in scena subito dopo, ai piedi di una scenografia a due piani. Il Re degli Unni domina un carro che attraversa Aquileia. O quel che ne resta: la città è completamente rasa al suolo. La gente lo acclama, quando gli viene portato un gruppo di donne prigioniere. L’ordine era quello di non risparmiare nessuno. Uldino le presenta come “un omaggio al re”, e Attila si lascia persuadere. Le vergini si sono battute con valore, difendendo i loro congiunti. Perciò vengono valutate favorevolmente: Odabella, in particolare, colpisce molto Attila. Il motivo per cui ha combattuto è “l’amor di patria”. Odabella lo sfida, chiedendogli di avere indietro la spada. Attila le porge la sua, e lei sorride: un giorno si vendicherà con la sua stessa arma. Egli è profondamente attratto dalla vergine, per questo le ordina di rimanere presso di lui. In seguito incontra Ezio, con cui contratta per il dominio della Penisola. [agg. di Rossella Pastore]
PRESENTANO MILLY CARLUCCI E ANTONIO DI BELLA
La Prima della Scala 2018 che si appresta a cominciare a breve su Rai 1 sarà anche una “prima” per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che nei due precedenti casi non era stato presente nel Palco Reale allestito per lui questa sera: non a caso, stavolta per l’Attila nella versione di Riccardo Chailly è stato anche rafforzato il servizio di sicurezza e accanto al Capo dello Stato le personalità politiche di maggior spicco che saranno presenti sono Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato, il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il Ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli e infine il sindaco di Milano, Beppe Sala. Presentando dalla platea l’opera, Antonio Di Bella e Milly Carlucci hanno parlato del capolavoro di Giuseppe Verdi e anche del fatto che, in quello che sarà un vero e proprio kolossal a teatro, la Rai ha predisposto anche delle telecamere dietro le quinte e che forniranno al pubblico da casa delle immagini inedite e non disponibili nemmeno a chi sarà presente alla Scala. “Il regista Livermore ha detto che è un’opera fuori dal tempo e che cita sistemi universali” ha detto al Carlucci in merito alla contemporaneità dell’Attila di Verdi che, pur facendo anche riferimento al Risorgimento, non raccontava solo quel momento storico ma ha una valenza che trascenderebbe i secoli. (agg. di R. G. Flore)
ECCO QUANTO COSTA UN BIGLIETTO
Tutto esaurito per l’Attila di Giuseppe Verdi, l’opera proposta da Riccardo Chailly per la Prima della Scala 2018. Il prezzo del biglietto oscilla tra i 2500 euro (in platea) ai 50-350 euro (in galleria). Per il palco, il costo va dai 500 ai 2500. Non solo tv: oltre ad andare in onda su Rai 1, l’Attila verrà proiettata in 37 punti della città di Milano. Il programma si compone di oltre 50 eventi gratuiti atti a sponsorizzare l’evento: proiezioni, rievocazioni, laboratori, conferenze e dibattiti tutti dedicati alla Prima 2018. Lo spettacolo sarà replicato in 7 date fino a mercoledì 8 gennaio 2018. Più abbordabili i prezzi, tra i 15 e i 250 euro. Riccardo Chailly, maestro d’orchestra, si è detto “grande amante” dell’opera giovanile di Verdi. Il lavoro portato in scena è assolutamente maestoso: Chailly si è avvalso della collaborazione di Davide Livermore, che l’ha già visto protagonista nel Don Pasquale di Donizetti. Anche il cast è internazionale: Ildar (Attila), Saioa Hernández (Odabella), Fabio Sartori (Foresto) e George Petean (Ezio). Dirige il coro il maestro Bruno Casoni. [agg. di Rossella Pastore]
ATTILA E ODABELLA
«Questa opera è uno dei suoi grandi miracoli»
, questo il commento del regista Davide Livermore su Attila di Giuseppe Verdi, prima della Scala in programma oggi 7 dicembre 2018. Grande attesa per uno degli eventi più importanti della cultura italiana e mondiale, con Saioa Hernandez che interpreterà un ruolo cardine come quello di Odabella. Ecco le parole della spagnola: «Il debutto più importante della mia carriera. Voglio godermi questa esperienza e questa gioia. Odabella è una donna forte, ma pervasa da un’ansia di vendetta enorme, dopo aver subito il trauma dell’uccisione del padre da parte di Attila. E’ anche una donna innamorata, di Foresto, ma sostanzialmente è animata dalla vendetta. Vuole uccidere Attila con le proprie mani», le sue parole riportate da Repubblica. Attila sarà interpretato da ldar Abdrazakov, che ha spiegato: «Attila non è solo un assassino, ha un cuore che batte per Odabella: è un uomo che vuole essere amato e vuole amare». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ATTILA, PRIMA DELLA SCALA 2018
“Attila” di Giuseppe Verdi inaugura oggi la Stagione d’Opera 2018/2019 del Teatro alla Scala di Milano. Alle 18 si alzerà il sipario sull’opera di Giuseppe Verdi che inaugurerà a Sant’Ambrogio la stagione lirica della Scala. La regia è di Davide Livermore, sul podio il direttore musicale Riccardo Chailly, che prosegue la ricognizione del repertorio italiano. Ripercorre infatti gli anni giovanili di Verdi: “Attila” segue Giovanna d’Arco, la Prima nel 2015, e prelude a Macbeth. In scena per lo spettacolo della durata di 2 ore e 20 minuti Ildar Abdrazakov, che veste i panni del protagonista, mentre Saioa Hernández è Odabella. Fabio Sartori interpreta Foresto, George Petean invece Ezio. I ruoli brevi ma non secondari di Uldini e Papa Leone sono rivestiti rispettivamente da Francesco Pittari e Gianluca Buratto. A dirigere il Coro del Teatro alla Scala e il Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala il maestro Bruno Casoni.
L’OPERA
“Attila”, che andò in scena per la prima volta alla Fenice di Venezia nel 1846, è il nono titolo del catalogo teatrale di Giuseppe Verdi. Quest’ora si colloca in un punto importante dello sviluppo di Verdi che aveva alle spalle opere come Nabucco o Ernani. Fonte del libretto è la tragedia di Attila, Konig der Hunnen di Zacharias Werner. Verdi incaricò prima Francesco Maria Piave e poi Temistocle Solera di trarne un libretto che però non lo soddisfò. Visto che Solera tardava a consegnare la versione definitiva, richiamò Piave che rivide tutti i versi e scrisse per intero l’ultimo atto. Il libretto definitivo, rispetto al dramma di Werner, risulta semplificato: c’è un’attenuazione del contrasto tra la brutale integrità di Attila e la contraddittoria moralità dei suoi avversari italiani. Verdi ricercava infatti un sottotetto di fragilità. «Attila è descritto in modo introspettivo e profondamente psicologico. C’è l’uomo con tutte le sue debolezze, descritte con un colore orchestrale nuovo per allora», conferma il direttore musicale Ricchardo Chailly. Ma “Attila” è importante anche per il coinvolgimento diretto del compositore nelle scelte riguardanti l’allestimento. Verdi fece inserire particolari effetti luce in corrispondenza della scena della tempesta e sorgere del sole nel Prologo, inoltre dedicò particolare attenzione alle grandi scene di massa. Il regista Davide Livermore per dimostrare l’attualità del titolo ha deciso di ambientare la vicenda del re degli Unni in un Novecento distopico, in un periodo indefinito a cavallo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale e in un Paese non così ben connotato, ma ad un certo punto spunterà un Tricolore a fugare eventuali dubbi.
MATTARELLA E 4 MINISTRI: CONTROLLI E ZONA ROSSA
Anche la politica torna alla Prima della Scala: l’apertura di oggi sarà molto milanese e istituzionale, ci sarà infatti poca mondanità. Ma per la prima volta da quando è stato eletto sarà presente all’apertura il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con lui nel palco reale, oltre al sindaco di Milano Sala e al presidente della Lombardia Fontana, anche il presidente del Senato Casellati e il ministro dei Beni culturali Bonisoli. Sono in tutto quattro i ministri che assisteranno all’Attila, anche Tria dell’Economia e Centinaio dell’Agricoltura. Ovviamente lo spiegamento di forze dell’ordine è “maxi” per blindare uno degli eventi più famosi al mondo. Sono circa 900 gli uomini tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, con zona rossa e metal detector ad ogni varco. Attenzione massima anche tra piazza Duomo e Galleria Vittorio Emanuele, dove verrà allestito il tradizionale maxischermo per milanesi e turisti.
“ATTILA” IN DIRETTA TV E STREAMING VIDEO
La Prima della Scala sarà trasmessa in diretta tv da Rai Cultura in esclusiva su Rai1 dalle 17.45 per la regia televisiva di Patrizia Carmine. Lo spettacolo è trasmesso in diretta anche su Radio3 e su Rai1 HD, canale 501 del digitale terrestre. La Rai, oltre a trasmettere l’opera, racconterà anche ciò che accade attorno allo spettacolo più atteso della Stagione. Antonio Di Bella e Milly Carlucci, con collegamenti di Stefania Battistini dal foyer, su Rai1 condurranno la diretta televisiva incontrando, prima dell’inizio e durante l’intervallo, i protagonisti e gli ospiti presenti. Invece per Radio3 seguiranno la diretta in streaming radio Gaia Varon e Nicola Pedone, mentre in studio a Roma ci sarà Oreste Bossini. Ma saranno coinvolti anche il canale Rai News e la Testata giornalistica Regionale. Rai Cultura ha curato anche il documentario firmato da Felice Cappa “Scala – Rai: il futuro della tradizione”, in onda oggi alle 16.10 su Rai5. Un viaggio nel tempo, seguendo i passi fatti dalle due istituzioni nelle proprie scelte culturali e artistiche, ma anche tecnologiche. “Attila” sarà trasmesso anche all’estero: in diretta su Arte (Francia, Germania e relativi territori linguistici), su Ceska Televize nella Repubblica Ceca, su Mtva in Ungheria e su Rsi in Svizzera. La Prima della Scala sarà trasmessa in differita su Nhk in Giappone, su Il Media in Corea del Sud e su Rtp in Portogallo. Sono 17 le emittenti radiofoniche internazionali che trasmetteranno l’opera in diretta, dalla Russia all’Australia. Rai Com distribuirà l’opera in diretta anche nelle sale cinematografiche: oltre ai 30 cinema italiani, l’evento raggiungerà le sale spagnole, svizzere, tedesche, ungheresi e russe. L’opera sarà replicata l’anno prossimo in differita nelle sale di Australia, America Latina e sarà poi oggetti di repliche europee. Ma è prevista per il 2019 anche l’uscita di un DVD.