Ildar Abdrazakov sarà Attila questa sera nell’omonima opera di Giuseppe Verdi, scelta per la Prima della Scala 2018 che, come ogni anno, rappresenta l’atteso “vernissage” della stagione operistica del teatro milanese: e nella versione del lavoro giovanile del compositore parmense, diretta dal Maestro Riccardo Chailly e di cui David Livermore curerà la regia, c’è grande attesa soprattutto per Abdrazakov, il 42enne basso russo (ma di origini baschire, ovvero una etnia di origine turca e che per la maggior parte vive nella Repubblica del Tatarstan) che interpreterà proprio il ruolo del protagonista della tragedia basata sul libretto di Temistocle Solera e tratta dall’opera omonima di Zacharias Werner, “Attila, re degli Unni”. E proprio del cast ha detto parole importanti lo stesso Chailly che ha parlato di un ensemble “eccellente” di artisti e tra di loro ben mixato citando proprio il basso baschiro (per la terza volta oramai alla Scala) che sarà affiancato in scena da Saioa Hernandez, alla sua “prima” invece a Milano e nei panni di Odabella; tra gli altri interpreti ricordiamo anche Fabio Sartori che sarà Foresto e George Petean che impersonerà Ezio.
“SARA’ COME UN KOLOSSAL CINEMATOGRAFICO”
E proprio in una recente intervista concessa al magazine DiPiù, Ildar Abdrazakov si è raccontato parlando non solamente di “Attila” e della Prima della Scala in programma il 7 dicembre ma presentandosi di fatto anche a quella fetta di pubblico italiano che non segue assiduamente l’opera e che non lo conosce, nonostante la sua fama internazionale. Nel corso dell’intervista, il basso russo di origini turche ha ricordato che, nonostante sia la terza volta che sale sul palcoscenico del teatro milanese, sarà la prima in cui grazie alla televisione e alla diretta Rai riuscirà pure a entrare nelle case di milioni di italiani: “E io invito tutti a guardare l’opera, anche quelli che pensano che la lirica non faccia per loro” ha detto Abdrazakov che non ha esitato a definire l’opera di Verdi che godrà della regia di David Livermore alla stregua di un vero e proprio “kolossal cinematografico”: inoltre il basso, dopo aver raccontato ai lettori della rivista, per grandi linee, la trama di “Attila”, presenta anche gli altri membri del cast tra cui la soprano spagnola Saioa Hernandez e poi come l’opera, a suo dire, sarà un kolossal: “Ci saranno giochi di luce e trucchi elettronici in tempo reale che faranno vivere agli spettatori delle sensazioni di realtà” ha rivelato Abdrazakov che poi ha difeso il lavoro di Chailly rassicurando anche i tradizionalisti sulla fedeltà della loro versione all’opera di Verdi.
“E’ GRAZIE AD ATTILA SE SONO QUI…”
Non solo l’intervista a DiPiù: negli ultimi giorni infatti Ildar Abdrazakov, in vista della Prima della Scala 2018, è uno dei personaggi più ricercati e rilasciando qualche battuta all’inviata de Il Corriere della Sera ha spiegato come mai “Attila” rappresenti per lui un’opera speciale: “Se sono qui è grazie proprio ad Attila, è grazie a questo personaggio se sono diventato cantante lirico” ha ammesso il basso baschiro, ricordando come negli Anni Novanta vide un video dell’opera diretta da Riccardo Muti e poi corso subito dai suoi insegnanti per studiare proprio l’aria di Attila e in seguito tutta l’opera. “E dopo dieci anni ho cantato davvero con Muti e ora lo farò con Riccardo Chailly e per me è importante dato che sono 18 anni che sono qui alla Scala ed è anche la mia terza apertura della stagione” ha aggiunto Abdrazakov parlando di “un sogno che finalmente si avvera”.