Diodato e Roy Paci, protagonisti del Festival di Sanremo 2018, con Adesso, negli scorsi giorni, nel corso della tradizionale conferenza stampa, riservata ad ogni singolo artista, hanno spiegato come è nata la collaborazione in vista della partecipazione alla kermesse: “Ho scritto questa canzone qualche mese fa e pensavo che potesse starci bene un arrangiamento di fiati. Ho provato a farlo con il pc, il risultato terrificante. Ci voleva il tocco di Roy”. Il musicista, che con la sua tromba, ha arricchito notevolmente il pezzo, ha accolto subito, di buon grado, l’invito della collega: “Ho iniziato a immergermi nel mondo sonoro di Antonio, che non è un mondo semplice. Sono andato a scavare in quello che era il nostro passato: sentivo dentro questa canzone gli echi di certe sonorità e timbriche medio-gravi tipiche delle bande del sud. C’è dentro anche quello che ho fatto con le bande, in passato: avevamo bisogno di timbriche scure, vellutate. L’Orchestra di Sanremo ci ha letteralmente sollevato in cielo”. Ecco il suo appello ai fan per un ultimo decisivo sforzo al televoto, postato su Instagram: “Si sale su questo palco magico per la finale, questa sera potete votarci con il codice 14! I voti sono validi solo a televoto annunciato, si può votare per tutta la puntata” (Aggiornamento Sebastiano Cascone)



POSSIBILE SORPRESA ALL’ARISTON?

La presentazione durante la quarta serata del Festival di Sanremo 2018 di Diodato e Roy Paci tocca a Pierfrancesco Favino, che a raffica inizia l’introduzione dei concorrenti. Michelle Hunziker è costretta a fermarlo, in quanto sul palco i tecnici hanno bisogno di qualche attimo in più per preparare il palco. Favino, allora, continua la presentazione a rallentatore; facendo sorridere in pubblico presente in sala; ma va così piano che Michelle continua lei, mettendo in pausa Pierfrancesco, che inizierà a parlare solo quando la bella svizzera gli darà l’ok.



Diodato e Roy Paci hanno scelto Ghemon per il duetto; invitandolo sul palco con loro, e dandogli carta bianca sull’esibizione; così bianca che Ghemon ha addirittura aggiunto una strofa nuova al pezzo intitolato Adesso. Diodato è impeccabile nel suo stile, indossa dei pantaloni neri con un rigo di raso laterale, e un chiodo nero, abbottonato, in modo da non far vedere cosa ci sia sotto. Anche Roy Paci è in un look, total black. Ghemon, da vero rapper, fa il suo ingresso con un lungo cappotto color cammello, in coordinato ai suoi pantaloni; e una t-shirt lunga fino al ginocchio. lo sguardo glaciale, e le sue movenze rap, non stonano per niente con l’eleganza dei due artisti alle sue spalle. Nel testo scritto da Diodato si evince come musica e parole vanno a braccetto. Adesso per Diodato non è altro che un versetto sacro da seguire, il lasciarsi andare alle situazioni, ma cercando di non sbagliare, pur se dagli errori si impara. inoltre Diodato ha dato vita nella sua canzone, a ciò che nell’ultimo periodo accade nella vita delle persone, e cioè il non saper comunicare a causa della tecnologia, il celarsi dietro ad uno schermo di un computer, o di uno smartphone, perdendosi ciò che di bello si può ammirare.



ANCORA NELLA PARTE ALTA DELLA CLASSIFICA

Tre stili così diversi, che sul palco di Sanremo si incontrano e si sposano bene. Anche ieri al Festival di Ssnremo Diodato e Roy Paci si ritrovano tra i preferiti della gara, posizionandosi nella parte alta della classifica. La modernità del testo, è la parte vincente della loro posizione alta in classifica. Diodato insieme al musicista Roy Paci, ha deciso di dar voce ad un pezzo di verità dei giorni nostri, chiedendo a tutti di alzare il capo dalla tastiera.

Adesso che può essere interpretato come il famoso versetto latino: carpe diem, ossia cogli l ‘attimo. Il messaggio che deve arrivare, a tutti, ormai, non solo ai giovani, è proprio quello di non piangersi addosso su ciò che è stato, o su ciò che potrà accadere, ma godersi il presente, perchè nel giro di pochi attimi, diventerà passato, e forse sarà anche tempo sprecato. Molto spesso si è abituati ad andare oltre, ma Diodato, almeno stavolta, nel testo di adesso è proprio quello che non vuole.