Ha più di un motivo, Giada Domenicone, per festeggiare oggi, dopo la vittoria del fidanzato Fabrizio Moro che, in coppia con l’amico e collega Ermal Meta hanno conquistato la 68esima edizione del Festival di Sanremo 2018. Ma chi è la giovane che è riuscita a fare breccia nel cuore del cantautore romano? Classe 1983, anche lei romana, nel suo passato c’è una preparazione accademica prettamente connessa all’Architettura, con una laurea nel 2007 in Arredamento e Architettura degli Interni alla Sapienza di Roma. Proprio grazie ai suoi studi ha mosso i suoi primi passi nel settore collaborando con alcuni nomi importanti tra cui il celebre architetto Andrea Moneta, con il quale ha realizzato l’allestimento scenografico de Lo Schiaccianoci al Teatro Quirino di Roma. Attualmente collabora con Vito Sereni. Non solo l’architettura però: tra le passioni della giovane Giada c’è l’arte in generale, dalla pittura alla fotografia e proprio questo suo grande amore potrebbe aver contribuito a farla legare all’artista oggi acclamato per la sua vittoria a Sanremo 2018. Nota con lo pseudonimo di Dom, non sono rare le sue mostre di pittura. La sua prima opera d’arte del 2018, come l’ha definita la stessa Giada, è non a caso la cover del The Best of del fidanzato Fabrizio Moro, “Parole rumori e anni”.
GIADA DOMENICONE, FIDANZATA DI FABRIZIO MORO: LA LORO RISERVATEZZA
A caratterizzate la storia d’amore tra Giada Domenicone e Fabrizio Moro è sempre stata la loro grande riservatezza. Pur appartenendo entrambi al mondo dell’arte, infatti, i due hanno preferito vivere il loro rapporto nel massimo riserbo e ben lontani dai riflettori. Certamente la loro è una relazione solida, coronata dalla nascita dei loro due bambini: il primo, Libero (nome dato dal papà Moro come simbolo ed augurio alla libertà di parola), nato il 17 agosto 2009. La loro secondogenita, Anita, è nata nel settembre 2013. Un grande amore, dunque, anche se la parola “matrimonio” al momento sembra restare ancora ai margini. Proprio la famiglia di Fabrizio, formata da Giada e dai loro due bambini, lo ha aiutato a superare un momento molto difficile della sua vita a causa della frustrazione giunta per mancanza di riconoscimenti ai suoi sforzi artistici, poi svanita con l’arrivo della piccola Anita alla quale ha dedicato due dei suoi brani più celebri ed intensi: Il senso di ogni cosa e Portami via.