«Chi condurrà il prossimo Festival?». È stata rivolta l’esatta domanda a Claudio Baglioni nell’ultima conferenza stampa di Sanremo e la risposta è stata la seguente: «Più che altro penserò a quello che è accaduto, per capire gli errori, ma credo che tra qualche giorno tornerò in studio per riprendere un disco di cui non ricordo nulla…». Davanti alla platea di giornalisti e ai due conduttori che hanno più che convinto (soprattutto Favino, con un bel 10 e lode tutto meritato), il buon Claudione (come lo chiama amichevolmente Fabio Fazio) non ha confermato né smentito la possibilità. Anzi, ha aggiunto: «Credo di essere arrivato in cima alla scala di Sanremo, dovrei – per questa mezz’ora che ancora ho di ruolo di direttore artistico – rimettere mano al regolamento e così mi inserirei con un brano tra le Nuove Proposte…». Allora, chi avrà ragione, il pubblico che lo invoca a gran voce o la personale “tranquillità” di Baglioni, abituato a toni più sereni e ad un’organizzazione del lavoro molto più rilassante di un Festival-evento nazionale per eccellenza. (agg. di Niccolò Magnani)
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PAUSINI O FIORELLO NEL 2019?

È inutile, ogni anno la stessa storia: finisce un Festival di Sanremo e si parla già del Festival successivo. Il totonomi per la prossima conduzione scatta già da oggi, anche se – come abbiamo visto con Baglioni e il duo di conduttori da favola come Michelle e Favino scelti negli ultimi mesi – non si deciderà certo oggi chi ci sarà sul palco dell’Ariston per Sanremo 2019. Un Claudio Baglioni bis, bisbigliano alcuni, Fiorello o addirittura Laura Pausini, dopo gli ottimi interventi di quest’anno; insomma, il totonomi per il Festival è subito “impazzato” e anche il vicedirettore di Rai1, Claudio Fasulo, sembra abbastanza convinto su questi tre nomi. «Pensare a un Baglioni bis diventa inevitabile. Anche perché lui stesso non chiude del tutto la porta a un possibile rientro: “Non ho ricevuto nessun messaggio. E mi dispiace, perché un po’ di corteggiamento fa sempre piacere, anche agli uomini”, ha detto ieri nella rituale conferenza stampa dell’ora di pranzo», si legge nell’intervista alla Stampa. E su Fiorello, «Normalmente parlargli del Festival gli fa venire le bolle e i sudori freddi. Ma l’ho visto in grandissima forma. Il duetto di E tu è nata da una chiacchierata lunedì in prova. Un Fiorello sereno e curioso. Hai visto mai…». Da ultimo la bella Laura potrebbe non essere solo uno boutade, «ipotesi affascinante, come Giorgia del resto», conclude ancora Fasulo. (agg. di Niccolò Magnani)



ASCOLTI BOOM, 12 MILIONI E 58.3% DI SHARE

Sono stati 12 milioni e 125 mila spettatori a guardare ieri sera la finale in un ennesimo record di ascolti che celebrano il Festival di Sanremo 2018 come una delle kermesse più viste della storia, quantomeno di questo nuovo Millennio. La vittoria di Ermal Meta e Fabrizio Moro risuona ancora in tutta Italia, con social e media scatenati nel celebrare la canzone più discussa e alla fine più esaltata di tutto Sanremo; lo share uscito poco fa celebra ancora il successo di Baglioni, Hunzker e Favino nella quinta e trionfale serata, quella finale. Ascolti al 58,3%, in perfetta linea con i risultati dello scorso anno (dove la Finale aveva fatto segnare il record) con Conti-De Filippi alla conduzione (12 milioni 22 mila spettatori, pari al 58.4% di share). Ma nel contesto generale delle 5 serata, il cantante romano ha fatto registrare ascolti migliori, nonostante imperfezioni nella conduzione e tempistiche non sempre oliate alla perfezione. Poco importa, agli italiani è piaciuto e il risultato di ascolti dell’ultima serata – impreziosita da Laura Pausini, lo strano quartetto di “Strada Facendo” (Nek, Pezzali, Renga e proprio il “dittatore” artistico) e il monologo-strappalacrime di Pierfrancesco Favino. (agg. di Niccolò Magnani)



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LA CLASSIFICA FINALE

La sessantottesima edizione del Festival di Sanremo manda in paradiso la coppia Ermal Meta – Fabrizio Moro. Un successo voluto, sognato e meritato. Il duo aveva persino rischiato la sospensione per presunto plagio, ma alla fine l’allarme è rientrato e la strada verso la vittoria finale è apparsa spianata. L’ultima serata ha sfiorato la durata di cinque ore: è stata una lunga maratona che non ha riservato grosse sorprese ad eccezion fatta di un Ornella Vanoni rimasta fuori dal podio. Ermal Meta e Fabrizio Moro alzano il primo premio grazie ad una canzone impegnata, capace di entrare nei cuori degli ascoltatori e della critica. Di seguito il resto della classifica finale: Ron, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, Max Gazzè, Luca Barbarossa, Diodato e Roy Paci, The Kolors, Giovanni Caccamo, Le Vibrazioni, Enzo Avitabile e Peppe Servillo, Renzo Rubino, Noemi, Red Canzian, Decibel, Nina Zilli, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, Mario Biondi, Elio e le storie tese. Durante l’annuncio della graduatoria non sono mancate, ovviamente, le critiche e il brusio da parte del pubblico presente in sala, che evidentemente non ha gradito alcune esclusioni.

Lo Stato Sociale sfiora la vittoria, Annalisa centra il podio

Al secondo posto Lo Stato Sociale, che ha provato a ricalcare le orme di Francesco Gabbani, portando all’Ariston non uno scimmione ma una ballerina ultra ottantenne che ha fatto impazzire il teatro. Sul web Lo Stato Sociale ha fatto il boom, tanto da meritare l’ingresso tra i finalisti. Il gruppo era accreditato per insidiare Ermal Meta e Francesco Moro, ma alla fine ha prevalso il brano Non mi avete fatto niente. Soltanto un terzo posto, invece, per Annalisa. Giunta alla sua quarta partecipazione a Sanremo, si è dovuta ccontentare del podio. Il suo sguardo è sembrato leggermente deluso a fine serata, forse pensava che questa potesse essere la volta giusta per portare a casa il Festival di Sanremo. Così non è stato, ma il suo brano Il Mondo Prima di Te è un brano comunque degno di nota. Non quanto la sua voce, estremamente avvolgente e colma di emozioni. Siamo sicuro che Annalisa si toglierà grandi soddisfazioni in carriera, la strada ormai è tracciata. La classifica, valutando esclusivamente lo spessore delle tre canzoni finaliste, può comunque ritenersi equa.

Ron e Ornella Vanoni si consolano con gli altri premi

Ron si è aggiudicato il Premio Sala Stampa – Ariston Roof. e non ha nascosto la gioia davanti alle telecamee di Rai Uno: “Questa canzone ha preso aria, la gente può goderne e questa è la cosa bella”. Lo Stato Sociale ha conquistato la Sala Stampa, mentre Ornella Vanoni porta a casa il Premio Sergio Endrigo per la migliore interpretazione, malgrado la piccola gaffe al momento dell’annuncio: “Di che premio si tratta?”. Gioia per Mirkoeilcane che grazie al miglior testo vince il Premio Sergio Bardotti. Tornando ai big, Max Gazzè vince il Premio Giancarlo Bigazzi per la migliore composizione. Per Ermal Meta e Fabrizio Moro, oltre alla vittoria del Festival di Sanremo 2018, arriva anche il Premio Tim Music. “Non ci aspettavamo di arrivare fino a qui. Abbiamo riscontrato un amore enorme” ripetono all’unisono prima della chiusura. Un 2018 indimenticabile per la coppia.