Del cancro e della sua battaglia, Daria Bignardi non ne aveva mai parlato prima. Probabilmente preoccupata dall’opinione e della preoccupazione degli altri. Oggi, però, per l’ex direttrice di Rai3, che quella malattia l’ha battuta, non è più così, tanto da aver deciso di rompere il silenzio e raccontare tutto. La testimonianza, arrivata attraverso un’intervista a Vanity Fair, svela molti dettagli e non solo riguardanti la malattia. Riguardo infatti al lavoro in tv, la Bignardi svela: “Fare bene televisione è molto faticoso e mi sembra che la direzione di Rai Tre sia stato un gran bel finale. – e aggiunge – È stato bello però. Mi sono divertita, soprattutto a lavorare in gruppo, coi miei delle Invasioni eravamo una macchina da guerra. Poi restano le soddisfazioni“. (Aggiornamento di Anna Montesano)



“Non credo che tornerò in tv”

Nell’intervista a Vanity Fair non ha raccontato solo di aver avuto un tumore al seno e di essersi sottoposta alla chemioterapia, di aver perso i capelli e indossato la parrucca. Daria Bignardi ha anche rivelato che non intende tornare in televisione. Ritiene che farla bene sia “molto faticoso” e poi pensa che “la direzione di Rai Tre sia stato un gran bel finale”. Però è stato bello per lei: “Mi sono divertita, soprattutto a lavorare in gruppo, coi miei delle Invasioni eravamo una macchina da guerra. Poi restano le soddisfazioni”. Una ragazza che lavora a Rai Tre, ad esempio, le ha mandato una foto. C’era suo figlio di 13 anni che nella sua camerata rivedeva dal suo portatile una sua vecchia intervista a Mika e Dario Fo. “Dice che sei bravissima, Daria. E non sai quanto è critico di solito”, ha scritto a Daria Bignardi. E lei ha commentato questo aneddoto con orgoglio: “Se piaci a un tredicenne in un’intervista di quattro anni fa puoi essere soddisfatto del tuo lavoro”. E allora cosa farà in futuro? Solo la scrittrice? “Ora sì. Magari in futuro potrei tornare in radio, ma scrivere mi piace e mi corrisponde più di tutto”. (agg. di Silvana Palazzo)



“Le critiche non mi hanno ferita”

Daria Bignardi ha deciso di rompere il silenzio e di parlare di amore, di ansia ma anche di tumore, con una rivelazione choc: “ho avuto il cancro”. A Vanity Fair ha spiegato il momento della scoperta del tumore al seno ma spera di non doverne più parlare ancora. Per lei, dunque, è un capitolo chiuso ma le critiche non sono comunque mancate. Lei ammette di non essere rimasta ferita, “sono vaccinata”, dice. “Chiunque compare, soprattutto oggi, è oggetto di una tale massa di critiche che non bisogna esserne toccati davvero. In alcuni casi, le assicuro, mi dispiaceva per loro. Mi preoccupavo che rimanessero male se avessero saputo del cancro. Sono materna. E quindi rompiscatole. Vorrei fare da mamma a tutti”, ha aggiunto. Se del cancro è guarita, forse lo stesso non si può dire della sua ansia. “Un ansioso non potrà mai liberarsi dall’ansia, ma può imparare a riconoscerla, e magari a prendersi in giro”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Quella rivelazione sul nuovo taglio di capelli

Daria Bignardi ha avuto il cancro. Una rivelazione che l’ex direttrice di Rai Tre decide di fare a ridosso di quella fatta da Nadia Toffa a Le Iene. Molti i punti in comune tra i due volti noti, come il dolore e quei retroscena riguardanti i capelli. La Bignardi infatti, a Vanity Fair, racconta:“Il giorno della nomina, quando c’è stata la conferenza stampa a Roma, avevo la parrucca. – poi aggiunge -L’ho portata per diversi mesi, era molto carina, capelli identici ai miei, anzi più belli. Poi andando avanti e indietro in continuazione tra Milano e Roma, a gestire ’sta parrucca, a un tratto, non ce l’ho fatta più. Un bel giorno l’ho tolta dalla sera alla mattina e mi sono presentata al lavoro con i capelli corti e grigi che stavano ricrescendo sotto. Ma non ho dato spiegazioni, tranne che ai miei vicedirettori, coi quali eravamo diventati amici“ conclude. (Aggiornamento di Anna Montesano)

Daria Bignardi come Nadia Toffa

Daria Bignardi parla a Vanity Fair del suo cancro e spiega come spera che questa sia la prima e l’ultima volta che dovrà affrontare questo argomento con il pubblico. Sicuramente per la donna è stata un’esperienza difficile da accettare che ha portato a tanto dolore e a sofferenza. Le parole sono arrivate poco dopo le dichiarazioni shock di Nadia Toffa ai microfoni di Italia 1. Durante il suo ritorno a Le Iene Show infatti la nota giornalista ha voluto spiegare i motivi che l’hanno portata lontana dagli schermi televisivi per due settimane in seguito al malore accusato all’inizio del dicembre dello scorso anno. Daria Bignardi sicuramente ha vissuto un’esperienza diversa, come capita sempre in questi casi, ma sempre e comunque complicata con la malattia scoperta casualmente allo stesso modo di Nadia Toffa. Una storia triste che si spera possa essere ampliamente superata e lasciata nel cassetto dei ricordi per entrambe. (agg. di Matteo Fantozzi)

“La chemio fa schifo, ma serve”

Daria Bignardi racconta il suo nuovo romanzo tra le pagine di Vanity Fair. La genesi parla di un racconto guidato dall’ansia: “Come Lea, la protagonista, ho avuto una madre malata di ansia ossessiva e per anni, avendo detestato l’ansia di mia madre e adorato lei, ho rimosso l’idea di soffrirne. Poi ho capito che invece l’ansia dominava anche me, anche se me lo nascondevo e lo nascondevo agli altri. Alla fine mi sono arresa, l’ho accettata, l’ho usata, ho capito che era il motore di tutto quel che facevo”, si legge. Ed infatti la giornalista e conduttrice divide l’ansia in buona e cattiva: “Se la riconosci puoi cercare di usare la buona e combattere la cattiva. Ho capito che di tante cose per cui soffrivo non ero padrona. Era il mostro a guidarmi”. A 57 anni compiuti proprio oggi, la Bignardi festeggia un nuovo traguardo letterario, con la pubblicazione della sua sesta opera dal titolo “Storia della mia ansia”: “Per me è il mio libro più importante”, ammette. Poi spiega anche che non ha raccontato tutto di sé stessa: “Alcune le ho usate per il romanzo, altre no. Il cervello degli scrittori è come una rete da pesca. Ci rimane impigliato quel che hanno vissuto ma anche quel che hanno letto, ascoltato, rubato. Non racconti mai nulla a uno scrittore”.

Daria Bignardi racconta: “Ho avuto il cancro”

La protagonista del suo romanzo si chiama Lea Vincre e lotta con l’ansia e le incomprensioni tra lei e il marito Shlomo oltre che con un tumore al seno scoperto per caso: “Mentre scrivevo mi sono ammalata. “Nessuno è più di buon umore di un ansioso, di un depresso o di uno scrittore quando gli succede qualcosa di grosso”, ho scritto nell’aletta del libro. Qualunque cosa accada a uno scrittore, anche la più faticosa, lo troverà ad accoglierla con gli occhi illuminati perché attraversare un’esperienza forte è materiale per una storia. Prendere elementi dalla vita reale per la storia che stavo scrivendo è stato naturale”. Poi spiega di non avere voluto raccontare del suo cancro un po’ per pudore e un po’ per paura della curiosità o della preoccupazione degli altri. Facendo una mammografia di controllo appena terminato le Invasioni Barbariche, ha scoperto di avere il tumore al seno. “La chemioterapia fa schifo – continua – ma serve. Curarsi o operarsi non è divertente. Non ho rimosso niente, ma ho elaborato tutto anche scrivendo questo libro. Non è un libro sulla malattia e non è un libro sul tumore, è una storia d’amore, e sul rapporto tra l’amore e l’ansia. Il cancro è soltanto un evento che lo attraversa”.

Le critiche e l’impegno in Rai

Per quanto riguarda le critiche ricevute dopo il suo taglio di capelli corto e brizzolato, Daria Bignardi afferma di essere vaccinata da questo tipo di cose: “Chiunque compare, soprattutto oggi, è oggetto di una tale massa di critiche che non bisogna esserne toccati davvero. In alcuni casi, le assicuro, mi dispiaceva per loro. Mi preoccupavo che rimanessero male se avessero saputo del cancro. Sono materna. E quindi rompiscatole. Vorrei fare da mamma a tutti”. Poi il racconto nel ruolo di direttore di Rai3, il suo trasferirsi a Roma e tutto il resto: “Cieli commoventi e persone simpatiche e interessanti, ma io non avevo mai lavorato nel pubblico e ho capito molte cose”, alcune delle quali molto complesse e particolari. Dopo il suo incarico però, un drastico cambiamento: “Ho dato tutto quel che potevo e ho ricevuto in cambio molta stima. Per un anno e mezzo ho vissuto un’esperienza totalizzante, quasi mistica, come dice l’ex direttrice di Rai Due, la mia amica Ilaria Dallatana. Lavoravamo almeno dodici ore al giorno. Poi a luglio mi sono dimessa e non ho più riacceso la televisione. Non so neanche cosa ci sia in tv adesso. È successo così anche con la malattia. Faccio tutto quel che devo e che posso, do tutto, poi volto pagina”.