Nella puntata di Movie Mag su Rai Movie, mercoledì 14 febbraio 2018 alle ore 22.45, si parlerà della grande amicizia tra Lello Arena e Massimo Troisi. Quest’ultimo scomparso nel 1994, ma che viene ricordato con grande commozione dall’amico che con lui ha mosso i primi passi da attore nel mitico skech de La Smorfia sull’Annunciazione. Mi manca tanto il pensiero di Massimo: vorrei chiedergli la sua su molte cose che stanno succedendo ai nostri giorni. Non direbbe mai cose scontate o banali: il suo pensiero era un altro pianeta” Questa una delle dichiarazioni più significative di Arena alla trasmissione Rai, sottolineando come la perdita di Troisi sia stata incolmabile non solo per gli amici come lui e le tante persone che gli hanno voluto bene, ma per tutto il cinema italiano.



LA FICTION MAI REALIZZATA

Recentemente, un altro aneddoto interessante fu rivelato da Lello Arena relativamente al progetto di realizzare un fiction sulla vita e la carriera di Massimo Troisi. Arena fu contattato da Pietro Valsecchi, uno dei più importanti produttori cinematografici italiani, per capire se e come si sarebbe potuto realizzare il progetto, ma Lello Arena si oppose in maniera perentoria alla cosa. “Un progetto del genere è complicato: Massimo è un personaggio unico e irripetibile e la storia della Smorfia è assolutamente straordinaria. Dissi subito a Valsecchi e ai suoi collaboratori che non si poteva e non si doveva fare.” I fatti sono relativi al 2013, quando sembrava che il progetto fosse in fase di allestimento: nulla di tutto questo accadde in realtà, con la produzione che fu interrotta viste le resistenze nel toccare una figura talmente importante come quella di Troisi.



IL PRIMO INCONTRO A SAN GIORGIO AL CREMANO

Lello Arena ha raccontato anche quale è stato il suo primo incontro con Massimo Troisi, nella scuola a San Giorgio al Cremano dove i due attori sono cresciuti: “Dovevamo organizzare uno spettacolo per la parrocchia e uno degli attori si ammalò. Il regista disse: “Perché non prendiamo quel ragazzo che abita qui dietro? Quello che si lamenta sempre perché alle assemblee nessuno sta serio quando parla“. Si trattava di Massimo, che era iperattivo politicamente. Però ogni volta che apriva bocca nelle assemblee, per quel suo stile strampalato di spiegarsi, gli altri ridevano anche se stava esprimendo concetti importanti. E alla fine era sempre abbacchiato: “Ma che vita mi aspetta se la gente ride quando dico cose serie.” Il giorno dello spettacolo mi disse: “Lello, ho studiato il copione a memoria, so l’ordine preciso“. Entra in scena e inizia: “Ci sta o’ salame, poi o’ capocollo e poi.. Anzi no”. Mi guarda. “Sssscusate, aggio sbagliato. Cioè, prima ci sta o’ capocollo e poi o’ salame. O forse no…“. E via così. Il risultato è che, ostinandosi nel cercare di dire l’ esatto ordine del copione, la scena che doveva durare 20 secondi dura 20 minuti. Un successo strepitoso.

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