Leo Gullotta è noto al grande pubblico soprattutto grazie al ruolo della Signora Leonida nei vari programmi del Bagaglino. Ma oltre al personaggio che lo ha reso famoso c’è una carriera teatrale e cinematografica molto importante, che prosegue con grande soddisfazione. A parlare degli importanti risultati ottenuti in ambito lavorativo, ma anche di famiglia e vita privata e lo stesso Gullotta in un’intervista rilasciata a La Verità. In essa, l’attore racconta il suo esordio avvenuto grazie a Vittorio Gassman: “Decisi di fare l’attore quando Gassman portò l’Adelchi a Catania. Era una meraviglia per gli occhi quel teatro Tenda senza la quarta parete, quel palcoscenico al centro della scena. Sono legato ai ricordi della mia ‘carusanza’ (adolescenza) nel quartiere Fortino e agli inizi in piccole particine potendo contare sulle lezioni di Salvo Randone, Turi Ferro e Ave Nichi”. È stato questo il punto di inizio di una importante carriera, grazie alla collaborazione con registi del calibro di Giuseppe Tornatore.



Leo Gullotta non nasconde la sua omosessualità

La grande affermazione in televisione di Leo Gullotta è arrivata grazie ai programmi del Bagaglino, che gli ha permesso di entrare nelle case di milioni di italiani grazie al personaggio creato apposta per lui ovvero la Signora Leonida, diventa negli anni successi un’icona nel mondo della comicità. L’intervista a La verità prosegue con una domanda delicata, ovvero sulla decisione dell’attore di fare coming out. Ma Gullotta vuole mettere le cose in chiaro: “Io non ho fatto coming out. Ho risposto a una domanda in una conferenza stampa. Stavamo presentano il film Uomini uomini uomini di Christian De Sica e un giornalista mi chiese se fossi omosessuale. Gli risposi di sì. Al che tornò alla carica: perché non l’ha detto prima? Replica: perché nessuno me l’ha mai chiesto! Su questo versante purtroppo l’ipocrisia ha sempre regnato sovrana. Tanto che quando fui inviato al Gay Pride nell’anno del Giubileo dal palco portai il saluto dell’unico esponente omosessuale dello sfavillante mondo dello spettacolo”.



Le conseguenze della dichiarazione

L’ammissione di Leo Gullotta riguardante la sua omosessualità non ebbe particolari conseguenze nella sua carriera televisiva o cinematografica. Ebbe infatti la fortuna di essere chiamato in causa per ruoli importanti, ma nell’intervista a La Verità ricorda con un po’ di dispiacere l’unico caso in cui venne scartato dalla Rai per il timore di ripercussioni nei rapporti con il Vaticano: “Ero stato contattato per la parte di don Pino Puglisi in una fiction, fui preso ma scattò il veto di un alto dirigente della Rai che evidentemente temeva i fulmini e le saette del Vaticano nel caso in cui il ruolo fosse stato davvero assegnato a un attore omosessuale”. Da qui, l’inevitabile riferimento alla religione e all’innegabile consenso verso Papa Francesco, da lui ritenuto un innovatore aperto anche verso la comunità gay. Gullotta ricorda infatti alcune parole del pontefice che gli sono rimaste fortemente impresse: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”

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