Non ha ancora 40 anni, Jan Michelini, il regista della fortunatissima serie televisiva don Matteo, una delle più amate e seguite della storia della televisione italiana. Quale il segreto di un successo colto così giovane (è anche il regista della serie A un passo dal cielo)? Probabilmente la sua immedesimazione con il protagonista e il tema delle storie. Il regista tra l’altro è molto apprezzato anche all’estero, ha ad esempio lavorato come regista di seconda unità alla serie Ben Hur. In una intervista rilasciata alla rivista Credere infatti Michelini racconta di come da una fede astratta sia passato alla fede concretamente vissuta, cosa che gli ha spalancato una vita diversa e più piena. L’anno scorso si è sposato con l’attrice Giusy Buscemi (protagonista della fiction Il paradiso delle signore) e presto sarà padre. “Faccio fatica a definirmi un convertito” racconta. “A un certo punto della vita – da grandicello, lo ammetto – la fede è diventata una chiamata. La vera conversione, però, è un cammino lungo una vita intera”. Michelini racconta di essere cresciuto in una famiglia cattolica ma come succede a tanti giovani a un certo punto la fede non gli è parsa più una attrattiva: “Se molti ragazzi si raffreddano nel proprio credo, come è capitato a me, è perché Gesù viene presentato loro come un Dio che ti chiede di fare una serie di cose, senza quasi dare nulla in cambio”.
Aggiungendo che “Se la religione resta una fede di chiacchiere, e non di preghiera, se non ti dicono che Gesù è innanzitutto gioia e amore, allora a un certo punto scappi”. In realtà, spiega, continuava ad andare a Messa, ma come una semplice abitudine, il che, dice, è ancora peggio. Quello che ha riaperto il suo interesse verso una fede viva e non tiepida, come la chiama lui, “è stata la vita stessa: non ero felice”. Importante un pellegrinaggio a Medjugorje, ma più di quello, dice ancora, la riscoperta dei sacramenti, perché oggi “c’è come una deriva dei santuari, sembra che per essere vicini a Gesù e Maria bisogna visitarne il più possibile. Invece i sacramenti sono disponibili sempre, ha una passione per quello della confessione, dice: “L’incontro intimo con la misericordia di Dio è una delle cose più belle al mondo, senza la quale mi sentirei perso. La confessione ti permette infatti di ricominciare da capo: ti fa bianco come la neve, in ogni istante, dandoti forza nella grazia di Dio”. A proposito del suo lavoro come regista, dice che una buona serie televisiva deve trasmettere sogno e speranza e che il suo desiderio adesso è di realizzare delle serie tv bibliche: “In particolare mi piacerebbe approfondire la figura di Maria e gli Atti degli apostoli”.