Nel nome di Lorys” ha deciso di raccontare il grande dolore con cui deve convivere. Questo è il titolo del libro con il quale Davide Stival vuole rendere immortale il figlio che Veronica Panarello le ha portato via. «Diego è ora l’unica mia ragione di vita», esordisce a Quarto Grado. E si parla della prima volta in cui ha visto la donna che sarebbe diventata sua moglie: «Era il 2004. Ero con degli amici in un pub, lei stava festeggiando il compleanno. Lei era un pochino brilla, ma ci stava, era il suo compleanno. Noi però ci siamo conosciuti il giorno dopo. Lei è stato il mio primo amore, stavamo benissimo. Oggi ripensandoci penso che forse ho corso un po’ troppo con lei, ma ci amavamo tantissimo. Per me lei era tutto». Gianluigi Nuzzi gli chiede della nascita di Lorys: «Ho assistito al parto, quando è nato ho pianto dall’emozione, tutti eravamo felicissimi. Andrea come primo nome perché è quello di mio padre, ci piaceva Lorys come il pilota Capirossi». Si torna al presente e al vuoto che ha lasciato Lorys: «Io ho provato tutto: rabbia, amarezza, sono ancora distrutto. Questo libro mi ha aiutato tantissimo. Solo lei oggi può dirci cosa è successo». (agg. di Silvana Palazzo)



“COSÌ HO DETTO A MIO FIGLIO CHI AVEVA UCCISO IL FRATELLINO”

Parlerà oggi in esclusiva a Quarto Grado, Davide Stival, padre del piccolo Lorys, secondo l’accusa ucciso dalla madre Veronica Panarello, attualmente a processo nell’ambito del secondo grado, dopo la condanna a 30 anni di reclusione. A distanza di oltre tre anni da quel terribile delitto, il padre del piccolo ucciso ha deciso si raccontare il suo grande dramma nel libro dal titolo Nel nome di Lorys, scritto insieme al giornalista Simone Toscano ed al suo avvocato Daniele Scrofani. Nel libro, oltre ad essere ripercorse tutte le tappe salienti del giallo, dalla morte del figlio ai sospetti nei confronti della moglie Veronica, fino alle gravi accuse a suo carico, Davide ha dovuto affrontare anche un altro dramma: raccontare al figlio minore chi ha ucciso realmente Lorys. Alla domanda del secondogenito, ecco la reazione del padre: “A me si è gelato il sangue nelle vene, anche se ero preparato a questa domanda. Sapevo che sarebbe arrivata e avevo chiesto agli psicologi come avrei dovuto comportarmi: ma sentire tuo figlio di cinque anni parlare di questi argomenti ti fa male, ti riporta alla tragedia che ha colpito le nostre vite”. Quindi la cruda verità raccontata al bambino, il quale “mi ha guardato e si è ammutolito. Non ha pianto. Io non ho più voluto toccare l’argomento, non gli ho mai parlato male di lei né ho condiviso i miei pensieri”, ha raccontato Stival come riporta Repubblica.it. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



IL CASO DI LORYS STIVAL A QUARTO GRADO

Il processo per la morte di Lorys Stival si è concluso in primo grado con la condanna della madre Veronica Panarello, che dovrà trascorrere 30 anni in carcere. Questo ovviamente solo sei gli altri due gradi di giudizio confermeranno il primo verdetto sulla donna. L’omicidio del piccolo di appena otto anni ha sconvolto quel giorno, il 29 novembre del 2014. I media e gli inquirenti hanno ripercorso più volte quegli attimi che hanno portato alla morte del piccolo Lorys Stival, sia per via delle molteplici versioni della Panarello su chi sia il vero responsabile del delitto, sia per individuare la presenza di eventuali complici. A ripercorrere quei tragici momenti è stato anche Davide Stival, che nel suo libro Nel nome di Lorys, scritto in collaborazione con il giornalista Simone Toscano di Quarto Grado e con il contributo dell’avvocato Daniele Scrofani



. Un testo importante se si pensa che per la prima volta la parola verrà ceduta alle vere vittime di questa triste vicenda, l’ex marito di Veronica Panarello ed il figlio maggiore. David Stival interverrà proprio per questo nella puntata di Quarto Grado di questa sera, venerdì 16 febbraio 2018, per ripercorrere la sua particolare storia con la donna di Santa Croce di Camerina, in provincia di Ragusa. Il suo rapporto con la Panarello permette al lettore di entrare in contatto con una realtà familiare finora rimasta lontano dai riflettori mediatici nazionali, eppure importante per comprendere i contorni della tragedia.

AFFIDAMENTO ESCLUSIVO PER IL FRATELLO DI LORYS

Il tribunale di Ragusa si è espresso di recente sull’affidamento esclusivo del fratello di Lorys Stival al padre Davide Stival. Il secondogenito dell’uomo, nato dal suo matrimonio con Veronica Panarello, non potrà avere contatti con la madre. La decisione del tribunale arriva per sfatare qualsiasi possibilità che la donna possa essere considerata idonea per educare il figlio, soprattutto alla luce del delitto di Lorys Stival. La Panarello non potrà inoltre essere informata sulla crescita del figlio, come sottolineato da Il Giornale, in accordo con quanto stabilito in precedenza in altre sedi. Intanto, Davide Stival ripercorre nel suo libro Nel nome di Lorys, edizione Piemme, anche come sia stato difficile spiegare al figlio come sia morto il fratellino.

A due anni di distanza dalla morte del bambino di otto anni, il secondogenito ha fatto una domanda che il genitore attendeva da tempo e da cui sarebbe voluto fuggire ancora. All’epoca della morte di Lorys Stival, il bambino aveva infatti appena tre anni e non aveva di certo la maturità giusta per comprendere perché in un solo attimo ha visto sparire dalla sua vita sia il fratello maggiore sia la madre Veronica Panarello. La donna è stata infatti arrestata dieci giorni dopo l’omicidio. Non è stato semplice per Davide Stival riuscire a spiegare al figlio che cosa sia accaduto quel giorno, come racconta nel suo libro, emotivo e drammatico, in cui ripercorre quanto accaduto subito dopo l’omicidio e l’arresto dell’ex moglie, fino alla realizzazione che le numerose versioni date dalla donna agli inquirenti non corrispondevano alla verità.