Al via da questa sera il primo vero talent della musica italiana, Sanremo Young. Conduttrice dello show Antonella Clerici che calcherà il palco dell’Ariston insieme a dodici talenti di età compresa tra i quattordici e i diciassette anni i quali avranno il compito di celebrare la musica più amata del nostro Paese. Una giuria chiamata Academy composta da personaggi della storia del Festival nonché il pubblico da casa con il televoto saranno chiamati di volta in volta a giudicare ciascuna esibizione. Ospite della serata Paolo Bonolis, grande mattatore e collega ma soprattutto amico di Antonella Clerici. Con lui nella prima puntata di Sanremo Young ci sarà anche il popolare attore Richard Gere e chissà che Antonella Clerici non possa inventarsi qualcosa per prendere in giro Paolo Bonolis confrontandolo con il fascino irresistibile di Richard Gere. Quel che è certo è che Paolo Bonolis ha ironia e talento da vendere, ultimamente inoltre è molto impegnato con la registrazione di Avanti un altro!. Proprio nel camerino del programma di Canale 5 che oramai è arrivato alla settima edizione intervistato da Tv Sorrisi e Canzoni ha svelato alcuni segreti del dietro le quinte del programma.
PAOLO BONOLIS: “AVANTI UN ALTRO UNA SPECIE DI PIGIAMA PARTY”
Parlando dell’enorme successo che il game show riscuote, Paolo Bonolis ha svelato che a breve si festeggerà la millesima puntata e che il suo successo è dovuto al fatto che ciascuno percepisce a modo suo il programma: “È vero, sono numeri imbarazzanti. Questo programma ognuno lo percepisce a modo suo: chi con ironia, chi con divertimento, chi con disincanto protocollare. Io con stanchezza. Non ho mai fatto programmi per così tanto tempo continuativamente. Ma se la stanchezza deriva dalla mia natura di voler cambiare, poi quando sono qui, nella ripetitività trovo una specie di disintossicazione. Perché è un prodotto che ti permette di uscire dal protocollo televisivo, da quella ipocrisia professionale che in alcune circostanze, non so perché, viene ritenuta necessaria. Qui la gente si sente libera di essere ciò che è, nella serenità divertita di poterlo essere, senza giudizi, ma anzi con la voglia di riderne e di scherzare. È una sorta di universo parallelo dove regna il disincanto”.
Il punto chiave però rimane il divertimento: “È vero, mi diverto perché mi sento in un abito confortevole, con persone che non stanno lì a preoccuparsi di come debbono essere o vorrebbero apparire. È una specie di pigiama party dove non c’è bisogno di vestirsi bene. C’è una gara dove si vince, si perde, ma cosa importa… si sta in allegria, proponendo percorsi stravaganti. Non c’è una puntata uguale all’altra, le variabili sono tante: c’è la variabile pubblico, c’è la variabile concorrenti, c’è la variabile conduttori, la variabile “salottino”, la variabile domande. Mescoli queste diverse proprietà chimiche e ogni volta il risultato è differente”.