Andrea Bocelli, impegnato all’estero per una serie di appuntamenti lavorativi, non è potuto presenziare alla Laurea Triennale, del figlio Amos, in Ingegneria Aerospaziale presso l’Università degli Studi di Pisa. Il primogenito del tenore ha conseguito il prestigioso titolo con il massimo dei voti. Assente alla proclamazione, il cantautore ha scritto una lunga lettera al neo ingegnere, pubblicata poi, sui propri social: “Caro Amossino, tante volte mi avrai sentito ripetere, che ciascuno di noi altro non è, se non la somma delle proprie esperienze e conoscenze. Quando ti ho conosciuto, poco più di vent’anni fa, un tempo che è passato con la velocità di un lampo, sollevandoti al petto, piano piano, per paura di farti male, in quell’istante ho capito che la mia vita era di colpo cambiata e che la vita di quel bimbo appena nato, che tenevo tra le braccia, già valeva più della mia stessa vita. Da allora è iniziata per me la professione più delicata e complessa, cui un uomo possa aspirare: quella di padre. Hai parlato presto e presto abbiamo imparato a comprenderci, Io sapevo bene, però, che i bimbi chiudono gli orecchi alle parole, ma tengono gli occhi ben aperti sugli esempi. Così, sono andato all’acqua e al vento, vincendo con grande fatica, il desiderio grande di restare a casa con voi. Non è stato facile, ma i risultati sono andati oltre ogni più rosea aspettativa”.



IL FIGLIO DI ANDREA BOCELLI E’ UN INGEGNERE

Andrea Bocelli, come papà, è orgoglioso del traguardo raggiunto dal figlio Amos, quasi galvanizzato, che non abbia scelto la propria professione per inseguire i propri sogni e attitudini: “Il percorso scolastico che hai scelto è certamente tra i più complessi e per soprammercato hai portato a termine i tuoi studi musicali. Nel salutarti ogni volta ti dicevo: »Tutti sulle barricate«! Ti ricordi? Voleva dire: Ognuno al suo posto di combattimento; ovverosia: ognuno al suo lavoro e ognuno dia il meglio di sé! Tu devi aver preso sul serio queste raccomandazioni, se è vero che oggi taglierai il tuo primo vero importantissimo traguardo scolastico e per un giorno mi toccherà di chiamarti: Ingegnere”. Il tenore, con un pizzico di commozione, avvertita tra le righe, è stato ripagato dei tanti sacrifici fatti per i propri figli: “In questa occasione molto speciale, voglio inviarti una parolina piccola piccola, semplice semplice, ma stracarica di significato; una parolina che vorrei gridarti a voce piena da qui, dal mio posto di combattimento, dalla mia barricata, se la mia voce potesse raggiungerti e che sono costretto a confezionarti in un pacchetto, che è figlio dei nostri tempi e che prende il nome di mail. È una parolina, per così dire, universale, che tutti capiscono e che sono in pochi a meritare veramente. Bravo!!”

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