Il re del trap italiano per eccellenza, Sfera Ebbasta, è stato ieri il protagonista di una interessante intervista rilasciata al programma Le Iene. Lui oggi è il mito dei ragazzini italiani, mentre i genitori probabilmente neppure sapranno chi sia. Ecco dunque come si è presentato a loro: “Ciao a tutti sono Sfera Ebbasta, l’idolo dei vostri figli e da oggi anche il vostro!”. Il giovane ha raccontato in pochi secondi la sua breve ma florida carriera: “Ho fatto le prime canzoni di mer… ho incontrato Charlie siamo diventati fortissimi, siamo diventati gli idoli di Milano, poi dell’Italia, adesso dell’Europa e poi di tutto il mondo”. Modestia a parte, ha ammesso di avere molti più fan di hater, nonostante sia stato anche lui il destinatario di qualche insulto riferito alla sua famiglia ma al quale non ha mai risposto. L’età media dei suoi fan? “Dai 13 in su” e, come ha ironizzato lo stesso Sfera, anche quella delle sue partner. Parlando della sua sfera privata si è detto single e, in merito ai suoi rapporti ha ammesso di non fare sempre uso del preservativo. Tornando seri, a detta di Sfera anche nel mondo della musica potrebbero esserci casi di molestie, probabilmente più in riferimento alle artiste donne. Si è detto favorevole al matrimonio tra omosessuali ma non tanto in riferimento al tema delle adozioni: “Penso che in generale un bambino abbia bisogno di una figura materna e paterna”. La differenza tra lui e Fedez? “Penso la faccia la musica”. Ma perché si litiga nel rap? A sua detta chi lo fa è chi ha meno successo. “Alcuni lo fanno perché è l’unico modo per essere considerati”. CLICCA QUI PER RIVEDERE L’INTERVISTA (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Sfera Ebbasta, alias del rapper Gionata Boschetti, continua il suo tour per promuovere il nuovo album Rockstar, pubblicato lo scorso gennaio. Un tour che lo ha portato nella giornata di ieri al Centro Commerciale Collestrada di Perugia, per un ultimo lavoro che lo vede sempre di più al centro dei riflettori musicali. Il disco ha già ricevuto il Disco di Platino grazie ai successi ottenuti nelle classifiche e continua ad essere in vetta alla classifica italiana di Spotify. Non è un caso quindi che i primi 13 posti della classifica dei singoli più ascoltati in streaming siano occupati proprio dalle tracce del suo Rockstar, all’interno del quale non va dimenticato Cupido, attualmente in prima posizione. Stefa Ebbasta sarà inoltre al centro di un’intervista singola de Le Iene che andrà in onda nella puntata di oggi, domenica 18 febbraio 2018. In una sua recente intervista a Rolling Stone, Sfera Ebbasta ha sottolineato come il rock sia ormai cambiato rispetto agli anni d’oro, tanto che solo Vasco Rossi può ancora definirsi una vera rockstar. Anche per questo definisce il proprio genere musicale trap e non rap, anche se rispetto al passato, oggi è lontano anni luce dall’essere un prodotto di nicchia. Alle spalle di Sfera Ebbasta un colosso della produzione discografica rap del momento, Charlie Charles, considerato il Re Mida del rap italiano e già forte del successo ottenuto grazie ad uno dei suoi protetti, Ghali.



LA VITA E LA CARRIERA

Gionata Boschetti nasce a Sesto San Giovanni nel dicembre del 1992, ma diventerà famoso con l’alias di Sfera Ebbasta. Il rapper italiano inizia ad entrare nel mondo della musica nel 2011 grazie ad un video pubblicato su Youtube, con cui non riesce ad ottenere successo. Nello stesso periodo incontra tuttavia Charlie Charles grazie ad Hip Hop TV, con cui stringe un forte legame d’amicizia. Il produttore nota subito il suo talento e decide di proporre al giovane rapper di entrare a far parte del collettivo BHMG, Billion Heads Money Gang. Due anni dopo pubblica il suo Emergenza Mixtape volume 1, mentre nel 2014 riesce ad ottenere l’attenzione delle case discografiche grazie alla sua Panette. Debutta con il primo album in studio l’anno successivo, grazie ad una raccolta dei singoli precedenti e canzoni inedite, sotto il nome di XDVR. Il contenuto dei testi permette a Sfera Ebbasta di iniziare a farsi conoscere nel mondo trap italiano, ma attira anche alcune critiche per via delle sue descrizioni delle periferie milanesi, fra criminalità e consumo di droghe. Supera il succeso precedente grazie all’album a cui dedica il proprio pseudonimo, promuovendo il lavoro in format televisivi come Matrix Chiambretti e in radio grazie a Albertino Everyday, che gli permettono di ampliare il pubblico in ascolto.