In una videointervista rilasciata a Vanity Fair, Alba Rohrwacher e Valeria Golino raccontano nuovi particolari del film ‘Figlia mia’, unica pellicola italiana in concorso alla Berlinale 2018. La storia delle due madri che loro rappresentano è in realtà uno scorcio della società moderna, con il tentativo di non dare un giudizio definitivo sul bene e il male. Spiega infatti la Golino: “Una bella gatta da pelare, il film è spregiudicato perché si interroga su un tema moderno, ma non lo affronta in maniera sociologica o curiosando nella cronaca, lo racconta nell’umanità di due donne, al di là del bene e del male”. Anche per la Rohrwacher non c’è alcun giudizio finale su chi è dalla parte del giusto in questo intrigato rapporto familiare: “Figlia mia mette in scena due madri sbagliate senza giudicarle. Angelica e Tina sono mamme zoppe che camminano insieme come si vedrà in un’immagine simbolica del film”.



POLEMICHE PER IL LORO GESTO

Alba Rohrwacher e Valeria Golino si sono scambiate un bacio che ha fatto discutere sul ”tappeto rosso” alla Berlinare 2018. Le due già in passato avevano vissuto delle polemiche legate a diverse scelte sia professionali che personali. La fiorentina classe 1979 era stata contestata dopo il film Cosa voglio di più di Silvio Soldini per le scene troppo accese che l’avevano vista protagonista insieme a Pierfrancesco Favino. Un film però grazie alla sua forza emotiva era riuscito a superare anche i dubbi dei più scettici, ricevendo tantissimi complimenti. I più maliziosi invece avevano criticato il rapporto sentimentale della napoletana classe 1965 per la storia d’amore con Riccardo Scamarcio di quattordici anni più giovane di lei. Polemiche sterili come capita un po’ troppo spesso soprattutto nelle coppie del mondo dello spettacolo, che erano state rispedite al mittente da un amore forte e che aveva fatto anche emozionare in molti. (agg. di Matteo Fantozzi)



“DONNE IN CERCA D’IDENTITÀ”

Un gesto spontaneo o una trovata a suo modo “promozionale” per lanciare in quel di Berlino questa sorta di sinfonia tutta al femminile ambientata in Sardegna? Il bacio che le attrici Alba Rohrwacher e Valeria Golino si sono scambiate sul “tappeto rosso” della tradizionale kermesse cinematografica nel giorno della presentazione del film “Figlia mia” di Laura Bispuri sta ancora facendo parlare di sé ma, se da una parte sta catalizzando le attenzioni della stampa italiana e non su questo curioso fuori programma, dall’altro sta facendo passare un po’ in secondo piano gli apprezzamenti che l’opera seconda della regista sarda ha ricevuto alla Berlinale: in fondo, la storia del film è incentrata attorno a due donne che sono alla ricerca della loro identità (nel ruolo entrambe di madri di una bambina interpretata dalla piccola Sara Casu, più che dal punto di vista sessuale) e che portano in scena le loro fragilità. “Si tratta di un personaggio che mi ha spaventato” ha detto in una intervista al Corriere della Sera la stessa Rohrwacher, echeggiata dalla Golino che ha parlato della femminilità tipiche delle donne del Sud che lei impersonava. E, a sottolineare ancora di più l’ambiguità dei ruoli presente nel film della Bispuri, le due attrici hanno parlato delle sensazionali qualità della piccola Sara sul set, scherzando sul fatto che è stata lei, al contrario, “la nostra mamma”. (agg. di R. G. Flore)



L’OK DELLA STAMPA AMERICANA

Il bacio saffico tra Alba Rohrwacher e Valeria Golino ha sorpreso tutti, così come ha stupito “Figlia mia, il film della Bispuri girato in Sardegna che ha incantato la critica a Berlino. Variety – noto settimanale e sito web americano – ha parlato in questi termini della pellicola: “Un’esplorazione della maternità, che guadagna autenticità ed emozione grazie a un cast superbo. Un mirabile sguardo che esplora con passione opposte idee di maternità”. E ancora “È passato tempo – prosegue quindi la testata americana – dallo splendore del melodramma italiano, da quando Anna Magnani riparava i suoi occhi dal riflesso abbagliante del mare luccicante nell’oscurità, o da quando Ingrid Bergman barcollava salendo su Stromboli. Ma anche allora sarebbe stato raro imbattersi in un film in cui la contesa d’amore non coinvolge un uomo ma una bambina dai capelli rossi e le due donne che chiama Mamma”. (Aggiornamento di Anna Montesano)

LA SCELTA DELLA SARDEGNA? PARLA LA REGISTA

Alba Rohrwacher e Valeria Golino hanno impressionato due volte: la prima con il bacio saffico sul red carpet, la seconda e certamente quella decisiva, con il film che le vede protagoniste alla Berlinale 2018, Figlia Mia. Un film che non parla solo di due donne fragili e forti al tempo stesso e di una bambina, ma anche di una terra, la Sardegna, con la sua doppia identità. A spiegare la scelta dell’isola è stata la regista romana che a TgCom24 ha spiegato: “Una terra che ha un paesaggio con un’identità fortissima, ma che allo stesso tempo è alla ricerca di una nuova identità, proprio come i miei personaggi”. Alba Rohrwacher ha avuto modo anche di dire la sua sul personaggio che interpreta: “Mi dicevo non lo posso fare questo personaggio, è troppo difficile. La spregiudicatezza di Angelica mi spaventava”. A quanto pare però, ed alla luce dei sonori applausi, la piena riuscita è avvenuta. Anche la Golino ha parlato del suo personaggio: “è una donna che si annulla eroticamente e si specchia solo nel suo prolungamento, la figlia Vittoria”. Tre donne che, come spiegato dalla stessa attrice, sono destinate ad una evoluzione importante al termine del loro forse anche doloroso confronto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

ANIME IMPERFETTE MA FORTI

Valeria Golino e Alba Rohrwacher, oltre a convincere la giuria della Festival di Berlino con la pellicola Figlia mia, in queste ore stanno facendo parlare anche per via del delicato bacio saffico che si sono scambiate sul red carpet e che ha prontamente catalizzato l’attenzione dei fotografi, rischiando di mettere in ombra quella che è stata definita una sinfonia al femminile nel nome della Sardegna. Opera seconda di Laura Bispuri, la pellicola è la sola in concorso alla 68esima edizione della kermesse del cinema. La regista romana ci riprova sempre a Berlino, dopo il film d’esordio dal titolo Vergine giurata e con il quale si guadagnò la nomination per l’Orso d’oro nel 2015. “Racconto ancora una volta le femminilità imperfette, personaggi femminile forti, ma che non hanno paura della loro complessità”, ha detto la regista, come riporta TgCom24, e proprio per questo non poteva non puntare su due attrici che di personalità ne hanno da vendere. La Golino indossa nel film i panni di Tina, una madre amorevole ed allo stesso tempo ansiosa che ha incentrato la sua intera esistenza sulla piccola figlia di 10 anni, Vittoria. Dall’altra parte c’è invece Angelica, interpretata dalla Rohrwacher, madre naturale della bambina, alcolizzata e fragile al tempo stesso. Quando il patto verrà meno, le due donne si ritroveranno a contendersi l’amore di Vittoria, chiamata a sua volta a combattere con le sue due anime. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

‘Figlia mia’ convince la critica

È stato presentato ieri alla Berlinale 2018 l’unico film italiano in corsa per la conquista dell’Orso d’oro: ‘Figlia mia’, prodotto da Vivo Film, Colorado Film il collaborazione con Rai cinema ha ottenuto pareri positivi dalla critica, in particolare dalle giornaliste presenti alla proiezione. La pellicola diretta da Laura Bispuri può contare sulla partecipazione di due attrici di grandi livello: Valeria Golino e Alba Rohrwacher, che prestano il volto rispettivamente a Tina e Angelica. Quest’ultima, una giovane donna sarda che vive in campagna tra gli animali, decide di affidare la figlia Vittoria a Tina al momento della nascita, sperando di darle un futuro migliore. Ma il destino delle due donne si scontra nuovamente per il bene della bambina che amano. Una storia complessa nella quale fa da sfondo una terra stupenda ma ricca di contraddizioni come la Sardegna.

Berlinale 2018: Alba Rohrwacher e Valeria Golino e il bacio saffico

Alba Rohrwacher e Valeria Golino hanno ben impressionato la giuria della Berlinale 2018 grazie alla loro recitazione in ‘Figlia mia’, l’unico film italiano in concorso. Nel raccontare la rivalità di due donne, unite dal comune affetto per la figlia, le due attrice hanno espresso la loro soddisfazione per questo progetto: “Ci siamo vicendevolmente sostenute, dicendoci subito la verità, aprendoci senza scrupoli l’un l’altra, mettendoci per così dire a nudo. L’una ha reso l’altra migliore”. Una collaborazione resa ancor più evidente dal bacio safficoche le attrici si sono scambiate sul red carpet della Berlinale 2018, scatenando l’interesse dei fotografi presenti all’evento. Il tema femminile è ancora una volta protagonista di una pellicola di Laura Bispuri, che ammette di volersi allontanare dalle strumentalizzazioni evidenziate negli ultimi tempi: “Ho sempre messo il tema femminile al primo piano come scelta che risponde a un interesse personale, ma anche come gesto politico essendo sono stufa di vedere tanti film in cui le donne sono relegate in secondo piano (…) Cerco di costruire personaggi femminili a tutto tondo, esplorarli nelle pieghe delle loro imperfezioni: penso che la mia strada proseguirà per questa direzione”.