In questi ultimi giorni il nome di Linus, direttore radiofonico di Radio Deejay, è ritornato fra le pagine di cronaca per via del suo passato con Marco Baldini. L’ex direttore ha infatti confessato durante un’ospitata a La Confessione, in onda su Nove, di aver ricevuto in passato 100 milioni di vecchie lire da Linus solo per risolvere i problemi legati al vizio del gioco. Baldini ha rivelato inoltre di non aver mai restituto il prestito, un vero disagio che di sicuro ha compromesso il benessere del direttore della radio e della sua famiglia. Può darsi che attenda ancora che i soldi vengano restituiti, ha ipotizzato Aldo Grasso su un articolo de Il Corriere della Sera, e che intenda investirli in “maniera più proficua”.



Linus sarà inoltre ospite in studio di 90 Special questa sera, giovedì 22 febbraio 2018, in occasione della sua ultima puntata. Vera icona di un’epoca mai dimenticata, Linus ha dato un grosso contributo nell’elevatura del panorama musicale italiano, riuscendo a lanciare diversi nomi importanti anche nel mondo dello showbiz, grazie alle sue partecipazioni in programmi come Festivalbar, Deejay Television ed altri programmi in radio. Ad inizio febbraio, Linus è stato inoltre fra gli ospiti d’onore della quinta edizione della Festa del triathlon, la kermesse milanese che premia i migliori atleti. Il direttore artistico di radio Deejay è stato tra l’altro uno degli organizzatori della sfida che ha permesso all’Idroscalo di Milano di ritornare ad essere centrale per il triathlon, grazie al programma di Deejay Tre.



LA VITA E LA CARRIERA DI LINUS

Nato a Foligno nell’ottobre del 1957, Linus si è trasferito da piccolo a Paderno Dugnano, in Puglia, appena bambino per seguire la famiglia. Fratello maggiore di Albertino, Pasquale Di Molfetta inizia a farsi conoscere nel mondo della musica grazie al lavoro di dj che lo vede impegnato a metà degli anni ’70 in alcune radio milanesi come Radio Hinterland Milano Due, che gli daranno modo quasi dieci anni più tardi di entrare a far parte di Radio Deejay e farsi notare da Claudio Cecchetto. Conduce quindi diverse trasmissioni per l’emittente radiofonica, debuttando in tv alla fine degli anni Ottanta grazie a Deejay Television, il programma pomeridiano di Italia 1 che unisce alcune delle voci più celebri della radio italiana. Si affianca poi a Federica Panicucci per condurre l’anteprima del Festivalbar nel 1991, mentre con il fratello Albertino per la trasmissione Volevo salutare. Continua intanto il suo lavoro in radio che gli permette di guidare il prorgamma di punta dell’emittente Deejay chiama Italia, diretto da Nicola Savino e che presto diventerà suo co-conduttore. La nomina a direttore artistico dell’emittente avviene invece nel ’95, impegno a cui affianca nel 2000 lavori come Natale a casa Deejay, il film Tv trasmesso dalle reti Mediaset. Realizza poi lo show 125 milioni di cazzate di Adriano Celentano nel 2001 e commenta tredici anni dopo al fianco dell’amico Savino l’Eurovision Song Contest.

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