Daria Bignardi questa sera sarà ospite di Massimo Gramellini nel corso della trasmissione Le parole della settimana. Si sottoporrà ad una lunga intervista in cui si parlerà non solo del suo ultimo libro, Storia della mia ansia, ma anche delle lotta vinta ad un tumore di cui è venuta a conoscenza proprio nell’ultima stagione di Invasioni Barbariche, programma che conduceva su La7. Una volta uscita fuori questa notizia si è fatto un parallelismo con Nadia Toffa che a sua volta ha reso noto di essere riuscita ad avere la meglio su questo male. A proposito di parallelismo, la Bignardi ha raccontato in una recentissima intervista riportata da Il Corriere della Sera, che per un breve periodo ha voluto portare una parrucca alla quale ad un certo punto ha detto basta: “Il giorno della nomina, quando c’è stata la conferenza stampa a Roma, avevo la parrucca. L’ho portata per diversi mesi, era molto carina, capelli identici ai miei, anzi più belli. Poi andando avanti e indietro in continuazione tra Milano e Roma, a gestire ’sta parrucca, a un tratto, non ce l’ho fatta più. Un bel giorno l’ho tolta dalla sera alla mattina e mi sono presentata al lavoro con i capelli corti e grigi che stavano ricrescendo sotto. Ma non ho dato spiegazioni, tranne che ai miei vicedirettori, coi quali eravamo diventati amici”.
“NON MI INTERESSA PARLARE DELLA MIA MALATTIA”
Daria Bignardi questa sera sarà ospite di Massimo Gramellini a “Le parole della settimana”, talk show del sabato sera di Rai Tre in onda alle 20.15. in questa occasione la giornalista avrà la possibilità di approfondire tre temi al centro del suo ultimo libro “Storia della mia ansia”, l’amore, ansia e malattia, oltre a ripercorrere il lungo periodo legato alle sue cure. Daria Bignardi, che proprio negli ultimi giorni ha sorpreso tutti rivelando di aver affrontato e sconfitto un tumore, si racconterà quindi a Massimo Gramellini nel corso di una breve intervista, dove ripercorrerà il lungo periodo legato alle cure, alla guarigione e alla successiva direzione di Rai Tre: “Sei mesi dopo, a una settimana dall’ultima chemioterapia, mi è arrivata la proposta di Campo Dall’Orto per dirigere Rai Tre. Gli ho raccontato tutto. Mi ha chiesto soltanto: “Sei guarita?”. Gli ho risposto di sì. “Ti aspetto a Roma”, mi ha detto e io sono partita”.
“CHI E’ AMMALATO CONSIDERA LA PROPRIA MALATTIA IL CENTRO DEL MONDO”
Così come rivelato di recente da Nadia Toffa, anche Daria Bignardi ha ammesso di aver curato e sconfitto un tumore, ma la giornalista ha aggiunto inoltre di non averne fatto parola con nessuno per una serie di motivi ben precisi: “Chi è ammalato considera la propria malattia il centro del mondo, ma anche se ho rispetto per chi sta soffrendo in questo momento, parlare pubblicamente della malattia in generale, o peggio ancora della mia, non mi interessa”. Al centro di questa scelta soprattutto il pudore, ma anche la paura di dare il via a un interesse che con il passare del tempo potrebbe diventare morboso. Nel compiere questa decisione, però, è stata fondamentale la necessità di lasciarsi il doloroso periodo di cure alle spalle perché, così come ha ammesso la giornalista sulle pagine di Vanity Fair, “quando guarisci volti pagina e non hai più voglia di parlarne ancora”.
IL NUOVO LIBRO: “STORIA DELLA MIA ANSIA”
A pochi giorni dall’annuncio di Nadia Toffa in diretta tv, anche Daria Bignardi ha rivelato di aver combattuto contro un tumore e lo ha fatto nel corso di un’intervista a Vanity Fair, dove ha ha ripercorso le fasi più dure della sua malattia, passando per la chemioterapia e la successiva guarigione. “La chemioterapia fa schifo, ma serve. Curarsi o operarsi non è divertente”, ha ammesso la giornalista, che ha rivelato inoltre di aver rielaborato tutto il suo percorso all’interno del suo nuovo libro dal titolo “Storia della mia ansia”: “Non ho rimosso niente, ma ho elaborato tutto anche scrivendo questo libro. Non è un libro sulla malattia e non è un libro sul tumore, è una storia d’amore, e sul rapporto tra l’amore e l’ansia. Il cancro è soltanto un evento che lo attraversa”. Per lei, si legge sulle pagine del noto settimanale, questa e l’opera più importante, nella quale ha avuto la possibilità di inserire soprattutto molti aspetti legati alla sua lotta alla malattia: “In Storia della mia ansia ci sono personaggi completamente inventati e altri che somigliano a persone che conosco. E naturalmente ci sono anche io”.