Diletta, figlia di Sabrina Blotti, aveva solo 14 anni quando sua madre è stata uccisa. Al programma “Amore Criminale” ha raccontato quanto sia stato difficile per lei prendersi cura del fratello, che all’epoca aveva 7 anni, e affrontare la quotidianità senza che il suo dolore venisse compreso. Ora difende chi è “orfano di femminicidio” come lei: ha preso parte a manifestazioni e progetti contro la violenza di genere e si è messa a disposizione di chi condivide lo stesso trauma. «Se il mio angelo di nome Sabrina fosse stato ascoltato ora non mi starebbe guardando da lassù, ma mi starebbe abbracciando». La giovane è infatti convinta che la magistratura abbia preso alla leggere le denunce di Sabrina Blotti, dopo le quali non sono stati ipotizzati reati più gravi, che avrebbero permesso l’adozione di misure cautelari, ma minacce e ingiurie. «Sono dell’idea che ogni vita lascia il suo segno fino all’ultimo respiro perché lei lo ha lasciato in me. Adesso la distanza tra cielo e terra è quella che separa una mancanza così profonda». (agg. di Silvana Palazzo)
UN’OSSESSIONE DOPPIAMENTE MORTALE
Oggi ad Amore Criminale, sarà ripercorsa anche la drammatica storia di Sabrina Blotti, una donna vittima dell’ennesima ossessione amorosa da parte di un uomo. Ad ucciderla proprio colui che non riusciva a tollerare la sola idea di un rifiuto. A trasformare i suoi ultimi mesi di vita in un vero e proprio incubo è stato Nino, Gaetano Delle Foglie. Tutto si è consumato a Cesena. L’incontro tra Sabrina e Nino sarebbe stato per la donna, sposata e madre di due figli, un vero e proprio colpo di fulmine. La separazione dal marito fu rapida mentre Sabrina si avvicinava in modo sempre più pericoloso a Gaetano. Al tempo stesso, quest’ultimo divenne ossessionato da lei, tanto da spingere Sabrina, nel giro di poco tempo, a denunciarlo per stalking. Un’instabilità emersa quasi subito e che anche secondo la psicologa rappresentava una vera e propria ossessione morbosa verso la Blotti che non le avrebbe potuto lasciare alcuno scampo, quando le puntò la pistola esplodendo una serie di colpi mortali. La stessa arma usata, poi, per togliersi la vita dopo un lungo tentativo da parte delle forze dell’ordine di farlo ragionare invano. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SABRINA BLOTTI, IL CASO AD AMORE CRIMINALE
L’incontro fra Sabrina Blotti e Gaetano ‘Nino’ Delle Foglie avviene nel 2011, grazie alla conoscenza fra la donna e la figlia di quest’ultimo, Cinzia. Le due donne intrecceranno infatti una forte amicizia in breve tempo, tanto che Sabrina deciderà di allontanare in tempo record tutte le sue vecchie amicizie. La 45enne, all’epoca innamoratissima del marito Gianni Capobianco e con due figli, Diletta e Cristian, entrerà persino nella vita dell’amica. E’ così che conoscerà Delle Foglie, colpendolo al primo sguardo. La 45enne tuttavia in prima battuta non sospetta di nulla, nemmeno quando il marito inizia a notare degli sguardi ambigui da parte del 60enne. Una figura che Gianni non tollererà più e che saranno motivo costante di lite fra marito e moglie. Sabrina invece continuerà a frequentare Cinzia, avvicinandosi sempre di più in modo pericoloso a Gaetano. A nulla servirà l’allontanamento del marito, che reputa insostenibile quanto stiano vivendo.
Un mese dopo Sabrina ed il marito decideranno di separarsi e sarà l’inizio di un vortice senza fine per l’intera famiglia. Delle Foglie infatti si avvicina sempre di più alla 45enne, tanto da diventare sempre più ossessionato da lei. Telefonate, messaggi, appostamenti, sottolinea Il Resto del Carlino. Elementi che alla fine convinceranno la donna a sporgere denuncia per stalking. Gaetano invece dimostra già di essere instabile: in una delle sue minacce affermerà persino di voler acquistare una pistola per uccidere la donna che ama. La psicologa dell’uomo in seguito contatta le forze dell’ordine per avvertirli della forte ossessione sviluppata dal suo cliente nei confronti della Blotti. Non servirà tuttavia ad impedirgli di mettere in atto il suo piano criminale.
SABRINA BLOTTI, L’AGGUATO IN AUTOMOBILE NEL MAGGIO DEL 2012
L’omicidio di Sabrina Blotti avverrà il 31 maggio del 2012. Gaetano ‘Nino’ Delle Foglie approfitta infatti dell’allontanamento del marito della donna per lasciare la propria compagna ed avvicinarsi sempre di più alla sua preda. Da Bari a Cesena, inizia a tormentarla fino a quel fatidico giorno. Aspetterà la 45enne in auto, al di fuori della propria abitazione, prima di puntarle contro la pistola. In quel momento, la donna si è appena seduta a bordo della propria auto e non sa che Nino è nelle vicinanze, né quali siano le sue intenzioni. Tre spari che non le lasceranno via d’uscita. Per la donna non ci sarà nulla da fare, anche se i soccorsi interverrano nell’immediato quella mattina. Come sottolinea Il Resto del Carlino, Sabrina Blotti si spegnerà pochi minuti dopo il trasporto in ospedale.
Gaetano Delle Foglie invece darà ancora prova della propria follia, rinchiudendosi dentro il duomo di Cervia. Ancora la pistola in mano, sembra quasi volersi togliere la vita. Gli inquirenti faranno un tentativo per convincerlo ad arrendersi, grazie all’intervento del procuratore capo Roberto Mescolini, ma sarà tutto inutile. Il 60enne si toglierà la vita dopo aver parlato a lungo. Le indagini successive faranno emergere diversi particolari della psicologia del Delle Foglie, dalla sua voglia di rinascita al fianco di Sabrina, una donna che ai suoi occhi rappresenta la bellezza ed una seconda giovinezza. Per questo, secondo il Maresciallo di Cesena, aumenterà sempre di più la sua morbosità ed ossessione, sconfinando in eccessi di toni e di gesti prima di compiere il delitto. Non sono infatti poche le situazioni che vedono Nino sull’orlo di una crisi, minacce continue che non riguardano solo la vita della donna, ma anche la propria.