Antonio e Domenica sono due vecchietti a dir poco arzilli. È la storia di un corteggiamento: lui tenta in tutti i modi di persuaderla, ma lei proprio non ne vuol sapere. Allora le elenca una serie di mirabolanti imprese, che –guarda un po’ – ha compiuto in suo onore. “Sono stato muratore volante”, dice in tono convinto. “Mi calavo dal balcone, ricordi?”. Uno Spiderman ante litteram, che al posto delle ragnatele usava una semplicissima corda. Un po’ meno poetico, ma comunque d’effetto. “Ma mo’ pecché te fai vedé?“, commenta lei risoluta. “Come, non ricordi? Io parlavo, tu ricamavi…”. Un po’ troppo vago: “Ma io parlavo co’ tutti quanti!”. La sola cosa che li accomuna è il marcato accento campano. Per il resto, Domenica non ci trova niente di familiare. “Tu hai una cugina che si chiama Anna Decaro”. Antonio ricorda proprio tutto, inclusa la loro “estate d’amore” di quasi sessant’anni fa.
LA BUSTA SI CHIUDE
“I soldi ti hanno fatto montare la testa”, dice lei, accennando all’elenco iniziale. “E comunque non voglio guai”. Di spasimanti ne ha avuti tanti: “Non ho idea di chi sia”. Nemmeno con una foto? “No, nun t’agg mai vist“. E poi: “Dic che ten tutt’ ‘ste proprietà, e vol accanusc a me!“. Niente da fare, per il vecchietto: la busta si chiude. Ovazione sui social: “‘Sto sola, in grazia di Dio’: storia della vita di tutti noi che guardiamo C’è posta per te, invece di uscire”; “Situazione sentimentale: ‘Che io adesso sono libero e so che tu sei single’. ‘E e me vuo’ veni’ a ‘nguaja’ a me?‘”. Alternativa: “Situazione sentimentale: ‘Nooo, per carità!'”. “Tra 40 anni anche io manderò l’invito alla mia crush e gli svelerò il mio amore”; “È in momenti come questi che ringrazio di essere campana, altrimenti non capirei nulla e mi perderei queste perle”.